Tutti coloro i quali oggi lanciano strali d'odio nei confronti del
migrante in cerca di un posto migliore per vivere, avendo però sempre
cura di aggiungere qualche retorica scusa per farsi passare come
antirazzisti, sono in realtà, come ci dimostra ormai una storia
secolare, già pronti a partire per una crociata sanguinaria contro il
fratello che chiede aiuto. Non li sentite come scalpitano nella loro
stalla merdosa? Per costoro è sufficiente mezza alzata di braccio del
loro padrone per dimenticare tutti i
loro 'non sono razzista ma' e disporsi in prima linea armati di tanto
odio quanto basta per riedificare lugubri siti con alti comignoli.
Ma questi sono, ahimé, soltanto l'avanguardia, la prima linea di servi
al soldo del loro padrone, poi ci sono tutti gli altri, quelli che si
aggregano per vigliaccheria, per cultura, perché dicono che così va il
mondo e questo è il nostro destino, quelli incapaci di
autodeterminazione e fanno gregge servile, motore di ogni carro
vittorioso, vittime lanciate verso il baratro in cui cadranno
inesorabilmente, salvo poi, per chi si salva, cambiare casacca il giorno
dopo e chiamarsi vigliaccamente fuori da ogni orrore commesso fino
all'ora prima. Questa è la schiera degli onesti cittadini, gli stessi
che posero sul trono un duce da vivo e che lo presero a calci da
cadavere, quelli che oggi 'viva il re' e domani 'viva la repubblica',
quelli a cui basta l'altra metà di braccio sollevato del medesimo
padrone per riempire le retrovie di cavallerie galoppanti contro il
nero, il frocio, il mendicante, il matto, l'anarchico, lo zingaro, un
qualsiasi nemico o un qualsivoglia 'inferiore' o 'cattivo' creato
apposta per loro, e mai, dico mai, chiamarli esseri umani.
La storia si ripete nella misura in cui si crede nei valori di questa società edificata sulla divisione in classi e categorie, sull'acquiescenza volontaria, sulla vuota retorica di pace e fratellanza uccisa puntualmente dalla pratica quotidiana, dagli automatismi imposti da questo modello scellerato! Il fascismo e il razzismo sono il brodo colturale di questo tipo specifico di società detta civile, una società di cui nessuno dovrebbe mai averne conoscenza. Sento sempre, nella mischia brutale e stolta di servi, qualcuno cantare 'Non insegnate ai bambini', altri applaudire al canto, ma subito dopo, purtroppo, tornare civile.
La storia si ripete nella misura in cui si crede nei valori di questa società edificata sulla divisione in classi e categorie, sull'acquiescenza volontaria, sulla vuota retorica di pace e fratellanza uccisa puntualmente dalla pratica quotidiana, dagli automatismi imposti da questo modello scellerato! Il fascismo e il razzismo sono il brodo colturale di questo tipo specifico di società detta civile, una società di cui nessuno dovrebbe mai averne conoscenza. Sento sempre, nella mischia brutale e stolta di servi, qualcuno cantare 'Non insegnate ai bambini', altri applaudire al canto, ma subito dopo, purtroppo, tornare civile.
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