Il capitalismo ha fallito. La crisi del sistema economico mondiale di questi giorni lo dimostra. E non si tratta di una crisi localizzata in questa o in quell'altra area del pianeta. Tutti siamo coinvolti in questo sfacelo. E non è questione neanche di un periodo passeggero. Tutto ha inizio dalla Rivoluzione Industriale, cioè dal momento in cui l'Inghilterra ha aperto la strada all'industrializzazione del mondo occidentale. Parlo della metà del '700! Allora, la nuova classe borghese che cresceva e si arricchiva, agli inizi del 1800 cominciò a diffondere una nuova idea di benessere, escogitò forme sempre più sofisticate di pubblicità sui media di quel tempo (giornali, affiches) per convincere coloro che avevano un po' di soldi a comprare i prodotti delle loro fabbriche, promettendo con un falso sorriso un futuro migliore, ma nascondendo tutti i mali della società di concerto con la classe politica. Poi gli industriali sostituirono persino i politici (Berlusconi, in questo senso, non ha nessun primato). Ma già nel 1830 il mondo occidentalizzante, cioè ancora non del tutto americanizzato, si era già sciaguratamente spaccato in fasce sociali sempre più distanti tra loro. Il peggio doveva ancora arrivare. Da pochi anni si usciva dalla Rivoluzione Francese e già i capi di stato avevano organizzato il loro 'nuovo ordine mondiale', basato sulla repressione delle masse, lo sfruttamento delle risorse umane e di tutto ciò che si poteva sfruttare! Così il sistema capitalistico prese forma all'ombra del Positivismo e del Neopositivismo, con le sue illusioni e il falso mito di progresso. Prima ancora della Grande Guerra, gli intellettuali e gli artisti auspicavano la strada del ritorno ad uno stato più puro, più libero, dove l'Uomo non era ancora alienato. Insomma, già a metà del 1800 c'era chi gridava 'aiuto' e metteva in allarme la società. La prova concreta, ma anche simbolica, del fallimento del sistema capitalistico e tecnologico si ebbe con l'affondamento del Titanic, nel 1912. Il Titanic rappresentò il fallimento delle certezze basate sull'infallibilità dell'industria e dell'economia! Ma non c'è stato verso di capirlo, il mondo assisteva alla crisi e alla sempre più urgente voglia, da parte degli stati, di arraffare territori e scoppiava così la Prima Guerra Mondiale e con essa esplodeva un Novecento fatto di guerre, di dittatori, di stragi infinite, di crollo delle borse, di proibizionismi, di mafie e gangsters, di collusioni e corruzioni. Questo è stato il Novecento! Gli anni '60 e il cosiddetto 'miracolo economico' ci furono dovuti, dopo la guerra, ma stiamo ancora pagando a caro prezzo il Piano Marshall!!! Qualche reazione ci fu, a partire dai movimenti studenteschi e operai del '68, ma il sistema capitalistico consolidato soffocò presto gli ardori di quella decina di anni e lo fece con l'ausilio di altre armi più subdole e potenti dei cannoni: la musica e la televisione che negli anni '80 cominciarono a rodere le coscienze delle persone, fino a svuotare le teste e a innestare modelli sbagliati nei giovani, a cominciare dal concetto di moda in ogni cosa. Tutto deve poter essere consumato e in fretta! L'economia mondiale si avvale oggi di sciagurati al potere come G. Bush, colluso con fabbricanti di armi e petrolieri, mafiosi e terroristi, strateghi e mezzeseghe che hanno portato il mondo a un tale stress che persino le banche, oggi, non si fidano più di se stesse!
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4 commenti:
Sintetizzare 400 anni di storia umana in un articolo di qualche riga sputando in faccia allo sviluppo umano lo trovo alquanto offensivo nei confronti non mio ma della Storia in se', saggie parole da prendere con le molle :)
@ Anonimo
Sviluppo umano? Lo chiami sviluppo, questo?
E' proprio in nome della Storia umana che si dovrebbe riflettere sugli errori (anche voluti) della scienza e condannare un metodo scientifico asservito al potere, spesso occulto, che ci ha portato più male che bene, alienazione, sperimentazioni selvagge sulla nostra pelle, catastrofi. La scienza non è un dogma. Se il mondo va male, è anche perché ci si ostina a credere che la scienza sia il metro di misura per ogni cosa e la soluzione di tutto. Non è così.
La tecnologia, poi, ci ha reso ancora più schiavi e alienati, la Storia stessa ce lo insegna. Rifletti.
quello che stavo cercando, grazie
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