
L'esempio di Mazara è straordinario e dovrebbe far riflettere molte persone, soprattutto quelle che vivono di luoghi comuni, con i luoghi comuni, per i luoghi comuni.
L'integrazione culturale tra Mazaresi e nordafricani è giunta a un tale stadio di maturazione -anzi, di maturità- che non si può neanche più parlare di 'integrazione', ma di vero e compiuto sincretismo culturale. Miracolo? No, semplicemente capacità di accoglienza senza pregiudizi. In generale posso dire che tutta la Sicilia possiede il dono della pacifica convivenza (complice la sua storia) e, guarda caso, rarissimamente, oserei dire mai, si sentono storie di crimini legati ad una 'malavita tunisina' (che non esiste neanche). A Mazara questo dono, questa capacità di accoglienza è assai più forte, dovuta certamente anche al bisogno di braccia nel settore ittico (straordinaria anche la flotta di pescherecci mazaresi che, senza i tunisini, sarebbe ridotta a un misero grumo di barchette, quasi in disarmo).
La testimonianza di ninni è intrigante, procede paratatticamente per capitoletti e ci introduce fin dentro il cuore cittadino di Mazara, passando attraverso le differenze tra gelido nord e caloroso sud, tra i sapori delle rane delle risaie delle paludi padane e gli aromi del 'kuzbara' venduto nella via principale di Mazara, fino a farci sentire lo stridìo delle voci dei bambini che, per le vie assolate, riescono a giocare e a capirsi parlando tre lingue diverse. C'è da imparare.
Clicca su questo banner

grazie a ninni e a Riverinflood
2 commenti:
Normale che la Sicilia, con la sua enorme ricchezza culturale e le sue potenzialità economiche e strategiche, sia riuscita a combinbare qualcosa di buono.
Anzi, se penso alle sue enormi potenzialità e al fatto che sia stata così rovinata dal malgoverno, dalla mafia e dai bigotti, mi arrabbio davvero tanto!
@ Edric Ant
Benvenuto
Sì, è vero, anche io sono indignato dalla malagestione di quella regione (a Statuto autonomo, tra l'altro).
Grazie degli auguri :-)
Posta un commento