Dato che questo governo si autopropaganda proprio nel segno della libertà, non può mancare un decreto che preveda la schedatura anche degli studenti. Il decreto arriva esattamente quando la TV è intenta a disquisire su stupide case a Montecarlo. Era il 5 agosto scorso.
Studenti schedati, dunque. Ma quali dati conterrà questo archivio fascista? Leggiamo direttamente dal testo del decreto.
Quando un cittadino viene schedato diventa automaticamente prigioniero di colui che ne possiede i dati. Un database del genere si configura come un ulteriore strumento di controllo sul cittadino e un mezzo di diagnosi sulla sua sudditanza permanente, che deve essere sempre garantita ed efficiente. Chi si ammala di troppa fantasia, chi, alzando il capo, osa sfuggire agli ingranaggi del sistema, viene prontamente bollato come dissidente, quindi represso nel suo ardore di libertà con sanzioni e chissà cos'altro. La schedatura è un'arma puntata addosso, un asso nella manica del governo baro, una spada di Damocle che può colpire in tempi non sospetti, ma soprattutto è la fase preliminare e indispensabile per nuove leggi contro il cittadino. Già, perché è così che funziona: prima si fa il mucchio e poi si colpisce, mai fare il contrario, sarebbe inutile. Chissà che un domani, con la scusa di avere questi dati, quindi un preciso e completo elenco di nomi, non si vogliano sanzionare (in qualche modo) i non cattolici e/o i portatori di handicap (peraltro già duramente colpiti)?
Dovrebbero essere i cittadini a predisporre un archivio pubblico di tutti coloro che attentano alla libertà della gente. Parlano tanto di diritto alla privacy, ma vale solo per Berlusconi e i suoi amici ladroni! Sveglia!
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Studenti schedati, dunque. Ma quali dati conterrà questo archivio fascista? Leggiamo direttamente dal testo del decreto.
'Per le finalità di rilevante interesse pubblico di cui all'articolo 95 del decreto legislativo n. 196/2003, l'Anagrafe può contenere dati idonei a rivelare lo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere e dati giudiziari indispensabili ad individuare il soggetto presso il quale lo studente assolve l'obbligo scolastico (scuole paritarie, strutture ospedaliere, case circondariali, ecc.). I tipi di dati e le operazioni eseguibili ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 196/2003 e successive modifiche sono individuati, previo parere conforme del Garante per la protezione dei dati personali, in un atto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca avente natura regolamentare'.Come sapete, il governo giustifica sempre ogni suo scriteriato decreto attraverso motivazioni apparentemente giuste. In questo caso la giustificazione è quella relativa a contenere la dispersione scolastica, ma non v'è alcun nesso con l'azione del decreto. A cosa serve un archivio del genere, se non a operare un'ulteriore violenza sui cittadini e a lederne la loro libertà? E dire che la Gelmini aveva già predisposto una schedatura per i genitori (i quali si sono ribellati), ma non è bastato.
Quando un cittadino viene schedato diventa automaticamente prigioniero di colui che ne possiede i dati. Un database del genere si configura come un ulteriore strumento di controllo sul cittadino e un mezzo di diagnosi sulla sua sudditanza permanente, che deve essere sempre garantita ed efficiente. Chi si ammala di troppa fantasia, chi, alzando il capo, osa sfuggire agli ingranaggi del sistema, viene prontamente bollato come dissidente, quindi represso nel suo ardore di libertà con sanzioni e chissà cos'altro. La schedatura è un'arma puntata addosso, un asso nella manica del governo baro, una spada di Damocle che può colpire in tempi non sospetti, ma soprattutto è la fase preliminare e indispensabile per nuove leggi contro il cittadino. Già, perché è così che funziona: prima si fa il mucchio e poi si colpisce, mai fare il contrario, sarebbe inutile. Chissà che un domani, con la scusa di avere questi dati, quindi un preciso e completo elenco di nomi, non si vogliano sanzionare (in qualche modo) i non cattolici e/o i portatori di handicap (peraltro già duramente colpiti)?
Dovrebbero essere i cittadini a predisporre un archivio pubblico di tutti coloro che attentano alla libertà della gente. Parlano tanto di diritto alla privacy, ma vale solo per Berlusconi e i suoi amici ladroni! Sveglia!
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