giovedì 23 dicembre 2010

Ma quale pista anarchica?

Come al solito qualcuno sta montando la farsa delle bombe anarchiche e vuole a tutti i costi trovare collegamenti persino con la lotta popolare greca. Non soltanto la storia delle stragi italiane ha sempre dimostrato che gli anarchici non c'entrino nulla con questi tristi episodi, ma anche l'anarchismo in sé non ha nulla a che fare con il lancio indiscriminato di bombe. L'anarchia non è violenza, nè bombe, nè caos. Se lo mettano bene in testa tutti e una volta per tutte! Basta con questi vecchi stereotipi propagandati ad arte dallo Stato e dai governi! Una bomba spedita non ha mai matrice anarchica, giacché gli anarchici sanno che una simile bomba potrebbe esplodere in faccia a un cittadino qualsiasi. Questo è inammissibile!
Stanno tentando in tutti i modi di tessere una tela di giustificazioni e di verosimili situazioni per colpire gli anarchici, cioè coloro che odiano la violenza per principio e per indole. Si inventeranno firme e lettere, forse si acciufferà qualche fratello innocente, capro espiatorio, sperando che non faccia la fine di Pinelli e di mille altri anarchici uccisi da innocenti.
Qualche giorno fa Gasparri aveva manifestato l'intenzione di istituire misure oppressive e preventive di polizia e per questo scopo stava per trovarne il pretesto negli scontri tra 'studenti' e polizia. Gli studenti hanno poi manifestato pacificamente lasciando Gasparri a bocca asciutta. Saranno questi pacchi bomba il nuovo pretesto del governo per militarizzare e terrorizzare il Paese? E con la scusa banale e falsa degli anarchici violenti si potrà mostrare il braccio più violento dello Stato, ci sarà un nuovo clima di terrore e si spargerà nuovo fango sull'anarchia, guarda caso proprio adesso che molte persone ne stanno capendo il valore e la validità. Che bravo lo Stato!
Chi è 'Stato' a inviare quelle bombe? Certo, esistono poi dei gruppi sedicenti anarchici che hanno come scopo la violenza fine a se stessa e dimostrano solo incoscienza. Ma quei gruppi non sono veramente anarchici, anche se ne usano il nome. Noi prendiamo le distanze da quei gruppi. Noi come Malatesta (qui), del quale trascriviamo le seguenti parole:

'Noi aborriamo alla violenza per sentimento e per principio, e facciamo sempre il possibile per evitarla [...] continueremo a combattere per una societa` in cui sia eliminata ogni violenza, in cui tutti abbiano pane, liberta`, scienza, in cui l’amore sia la legge suprema della vita'. (Errico Malatesta, 1900)
Nella foto, la strage fascista di Piazza Fontana, inizialmente attribuita agli anarchici (come tutte le altre), l'inizio dell'invenzione statale della strategia della tensione.

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