A nessuno di voi è venuto qualche dubbio sulle parole che la propaganda di Stato usa da sempre? Chessò, non vi siete mai posti domande sul perché spesso non esista alcuna congruenza tra una parola diventata ormai consueta (troppo) e il suo significato o la sua applicazione?
Ora, fintanto che bazzicavo negli ambienti di sinistra, nelle sedi dei partiti (PCI, DP, Radicali degli anni '70), anche io venivo travolto dall'entusiasmo allorché si pronunciavano le parole 'democrazia' e 'repubblica', magari quando si citava l'articolo 1 della costituzione o quando certi giornali riportavano stralci di un comizio di Berlinguer. E tutti noi abbiamo sempre creduto che democrazia e repubblica fossero sinonimo di libertà, di eguaglianza, di giustizia... Eppure no -devo essere sincero fino in fondo- a volte certi dubbi sgorgavano dal mio profondo, certe domande me le facevo, per poi ricacciarle immediatamente dentro, le rimuovevo per paura di essere preso per ignorante, per uno che non capiva niente di politica o per chissà cos'altro. Così seguivo i miei compagni e nei cortei continuavo a urlare con loro 'vogliamo democrazia, abbasso i fasci'! O anche 'repubblica, repubblica, non voglio dittatura'! Già... ecco l'errore: seguivo i miei compagni. Ed essi chi seguivano? Il capo, certo. Un capo che siede in parlamento e che continuava a dire che 'l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro'. E se lo dice il capo -pensavo- allora neanche io devo avere dubbi ed è giusto urlare come fanno i miei compagni. Facevo il caprone, anche io. Andò così per anni, seguendo un'insana inerzia, non dando ascolto alla mia coscienza, strozzandomi in gola le domande.
E le mie domande erano anche ingenue, se vogliamo, lo ammetto. L'ingenuità è dei bambini, ma sempre i bambini ci azzeccano nell'individuare i nodi delle questioni, con semplicità. Quali domande mi facevo? Beh, ad esempio non riuscivo a capire perché quella che viene definita 'la più grande democrazia del mondo' detenesse il controllo del pianeta e avesse ancora la pena di morte, o che avesse sganciato la bomba atomica. Non riuscivo a capire perché questa democrazia made in USA predicasse il bene, ma faceva la guerra in Vietnam, perseguitava i neri anche dopo Lincoln, anche dopo M. L. King. Mi chiedevo, ingenuamente, che se quella era la più grande democrazia del mondo, con tutti quegli emarginati sui marciapiedi, con tutta quella povertà coperta dai Kornflakes, da Wall Street, dalle macchine enormi e i neon di NY, chissà in che 'S'tato dovevamo essere noi, colonia USA fin dai tempi del Piano Marshall. Mi chiedevo, giustamente, se 'democrazia' e 'repubblica' sono sinonimi di giustizia e di libertà (facce di una stessa bellissima medaglia), perchè negli USA il partito dei democratici è in lotta con i repubblicani? E' poi una vera lotta? E sempre in merito alla parola 'democrazia', la domanda chiave era comunque sempre la stessa: se democrazia vuol dire potere del popolo, perché il potere effettivo e decisionale lo esercitano solo i governanti? E se i governanti rappresentano una percentuale di cittadini, l'altra parte di cittadini che non li ha votati, che fa? Subisce i diktat? Domande ingenue, vero? Spero che lo pensiate anche voi. E mica è finita qui.
A un certo punto si spalancò il caso P2 di Licio Gelli. I tg nazionali spiegavano quel P2 dicendo: 'si tratta del Piano di Rinascita Democratica'. Ahh, allora qui mi si agitò il diavolo in corpo. Mi sono detto: ragioniamo un po'. 'Rinascita democratica'... ciò vuol forse dire che in tutti questi anni dove al potere c'è la Democrazia Cristiana, la democrazia non c'è? Hanno preso per il culo me, mio padre, mio nonno, mio bisnonno? Cominciavo a mettere a fuoco certe cose. Oppure no -dicevo- forse per 'rinascita' Licio Gelli intende la restaurazione della democrazia, o meglio un suo POTENZIAMENTO. Avevo fatto centro! Licio Gelli intendeva proprio rafforzare la democrazia, cioè i poteri decisionali del governo e rendere innocui gli eventuali dissidenti. Praticamente quello che ha fatto Mussolini. Solo che, a questo punto, la democrazia di cui il potere parla (tutti i leader di partito, e dico proprio tutti) non è democrazia, ma interessi di pochi eletti per spremere meglio il popolo, che tradotto si dice (e finalmente!) OLIGARCHIA! Cacchio, potevo veramente dare ascolto ai miei dubbi sin dall'inizio!
Dal 1946 viviamo in un'oligarchia che ci viene spacciata per democrazia, e tutti a crederci, compreso io che seguivo i miei compagni urlando 'voglio la democrazia'. Che differenza c'è tra l'oligarchia (democrazia) e la monarchia? Nell'oligarchia i sovrani possono essere eletti dal popolo, nella monarchia i sovrani sono incoronati per successione ereditaria. Bell'affare! Forse quella che chiamano democrazia -e che tanti creduloni ancora osannano- è ancora peggio della monarchia. Almeno in monarchia non è il popolo che sceglie il proprio padrone, anzi, il popolo sa che il padrone è tale, sa di chi sono le colpe, sa chi andare eventualmente a prendere. E poi il padrone non ha così bisogno di mentire al popolo parlandogli di democrazia e di repubblica, di libertà e di uguaglianza. Beninteso, io non tifo monarchia, né democrazia, né repubblica, sia chiaro. Per me tutti questi sistemi sono fascisti.
La situazione di imbonimento generale, dovuto soprattutto ai media, era tale per cui neppure anni dopo ho trovato riscontro nei compagni, i quali, quando provavo a imbastire il discorso per avere un confronto, essi avevano due macrotipi di reazione: o non rispondevano o evadevano l'argomento sviando, glissando, a volte offendendomi. Insomma -mi dicevo- non è possibile che sia soltanto io in grado di fare 2+2, qualcun altro in questo mondo ci sarà in grado di pensare con la propria testa, di dare man forte al mio pensiero e di spiegarmi MEGLIO come stanno le cose.
Poi non ho trovato solo qualcuno, ma uno stuolo sconfinato di cervelli, filosofi, letterati, sociologi, giornalisti, artisti, ciabattini, pescivendoli, casalinghe, insegnanti, operai, studenti, ecc. tutti ad aver compiuto la mia stessa ingenua e banale analisi, tutti che avevano capito l'inganno dello Stato e della sua propaganda, tutti con una voglia di vera giustizia e di vera libertà. Sono tutti gli anarchici, Malatesta... in testa!
Ah, sapete dov'erano prima tutte queste persone che non trovavo? Rinchiuse a chiave nei miei pregiudizi.
EDG
Ora, fintanto che bazzicavo negli ambienti di sinistra, nelle sedi dei partiti (PCI, DP, Radicali degli anni '70), anche io venivo travolto dall'entusiasmo allorché si pronunciavano le parole 'democrazia' e 'repubblica', magari quando si citava l'articolo 1 della costituzione o quando certi giornali riportavano stralci di un comizio di Berlinguer. E tutti noi abbiamo sempre creduto che democrazia e repubblica fossero sinonimo di libertà, di eguaglianza, di giustizia... Eppure no -devo essere sincero fino in fondo- a volte certi dubbi sgorgavano dal mio profondo, certe domande me le facevo, per poi ricacciarle immediatamente dentro, le rimuovevo per paura di essere preso per ignorante, per uno che non capiva niente di politica o per chissà cos'altro. Così seguivo i miei compagni e nei cortei continuavo a urlare con loro 'vogliamo democrazia, abbasso i fasci'! O anche 'repubblica, repubblica, non voglio dittatura'! Già... ecco l'errore: seguivo i miei compagni. Ed essi chi seguivano? Il capo, certo. Un capo che siede in parlamento e che continuava a dire che 'l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro'. E se lo dice il capo -pensavo- allora neanche io devo avere dubbi ed è giusto urlare come fanno i miei compagni. Facevo il caprone, anche io. Andò così per anni, seguendo un'insana inerzia, non dando ascolto alla mia coscienza, strozzandomi in gola le domande.
E le mie domande erano anche ingenue, se vogliamo, lo ammetto. L'ingenuità è dei bambini, ma sempre i bambini ci azzeccano nell'individuare i nodi delle questioni, con semplicità. Quali domande mi facevo? Beh, ad esempio non riuscivo a capire perché quella che viene definita 'la più grande democrazia del mondo' detenesse il controllo del pianeta e avesse ancora la pena di morte, o che avesse sganciato la bomba atomica. Non riuscivo a capire perché questa democrazia made in USA predicasse il bene, ma faceva la guerra in Vietnam, perseguitava i neri anche dopo Lincoln, anche dopo M. L. King. Mi chiedevo, ingenuamente, che se quella era la più grande democrazia del mondo, con tutti quegli emarginati sui marciapiedi, con tutta quella povertà coperta dai Kornflakes, da Wall Street, dalle macchine enormi e i neon di NY, chissà in che 'S'tato dovevamo essere noi, colonia USA fin dai tempi del Piano Marshall. Mi chiedevo, giustamente, se 'democrazia' e 'repubblica' sono sinonimi di giustizia e di libertà (facce di una stessa bellissima medaglia), perchè negli USA il partito dei democratici è in lotta con i repubblicani? E' poi una vera lotta? E sempre in merito alla parola 'democrazia', la domanda chiave era comunque sempre la stessa: se democrazia vuol dire potere del popolo, perché il potere effettivo e decisionale lo esercitano solo i governanti? E se i governanti rappresentano una percentuale di cittadini, l'altra parte di cittadini che non li ha votati, che fa? Subisce i diktat? Domande ingenue, vero? Spero che lo pensiate anche voi. E mica è finita qui.
A un certo punto si spalancò il caso P2 di Licio Gelli. I tg nazionali spiegavano quel P2 dicendo: 'si tratta del Piano di Rinascita Democratica'. Ahh, allora qui mi si agitò il diavolo in corpo. Mi sono detto: ragioniamo un po'. 'Rinascita democratica'... ciò vuol forse dire che in tutti questi anni dove al potere c'è la Democrazia Cristiana, la democrazia non c'è? Hanno preso per il culo me, mio padre, mio nonno, mio bisnonno? Cominciavo a mettere a fuoco certe cose. Oppure no -dicevo- forse per 'rinascita' Licio Gelli intende la restaurazione della democrazia, o meglio un suo POTENZIAMENTO. Avevo fatto centro! Licio Gelli intendeva proprio rafforzare la democrazia, cioè i poteri decisionali del governo e rendere innocui gli eventuali dissidenti. Praticamente quello che ha fatto Mussolini. Solo che, a questo punto, la democrazia di cui il potere parla (tutti i leader di partito, e dico proprio tutti) non è democrazia, ma interessi di pochi eletti per spremere meglio il popolo, che tradotto si dice (e finalmente!) OLIGARCHIA! Cacchio, potevo veramente dare ascolto ai miei dubbi sin dall'inizio!
Dal 1946 viviamo in un'oligarchia che ci viene spacciata per democrazia, e tutti a crederci, compreso io che seguivo i miei compagni urlando 'voglio la democrazia'. Che differenza c'è tra l'oligarchia (democrazia) e la monarchia? Nell'oligarchia i sovrani possono essere eletti dal popolo, nella monarchia i sovrani sono incoronati per successione ereditaria. Bell'affare! Forse quella che chiamano democrazia -e che tanti creduloni ancora osannano- è ancora peggio della monarchia. Almeno in monarchia non è il popolo che sceglie il proprio padrone, anzi, il popolo sa che il padrone è tale, sa di chi sono le colpe, sa chi andare eventualmente a prendere. E poi il padrone non ha così bisogno di mentire al popolo parlandogli di democrazia e di repubblica, di libertà e di uguaglianza. Beninteso, io non tifo monarchia, né democrazia, né repubblica, sia chiaro. Per me tutti questi sistemi sono fascisti.
La situazione di imbonimento generale, dovuto soprattutto ai media, era tale per cui neppure anni dopo ho trovato riscontro nei compagni, i quali, quando provavo a imbastire il discorso per avere un confronto, essi avevano due macrotipi di reazione: o non rispondevano o evadevano l'argomento sviando, glissando, a volte offendendomi. Insomma -mi dicevo- non è possibile che sia soltanto io in grado di fare 2+2, qualcun altro in questo mondo ci sarà in grado di pensare con la propria testa, di dare man forte al mio pensiero e di spiegarmi MEGLIO come stanno le cose.
Poi non ho trovato solo qualcuno, ma uno stuolo sconfinato di cervelli, filosofi, letterati, sociologi, giornalisti, artisti, ciabattini, pescivendoli, casalinghe, insegnanti, operai, studenti, ecc. tutti ad aver compiuto la mia stessa ingenua e banale analisi, tutti che avevano capito l'inganno dello Stato e della sua propaganda, tutti con una voglia di vera giustizia e di vera libertà. Sono tutti gli anarchici, Malatesta... in testa!
Ah, sapete dov'erano prima tutte queste persone che non trovavo? Rinchiuse a chiave nei miei pregiudizi.
EDG
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