sabato 5 novembre 2011

Alluvioni: quell'autonoma solidarietà del popolo che la tv non mostra

Diceva Colin Ward che l'anarchia (cioè l'organizzazione sociale basata sulla pratica della cooperazione, dell'autogoverno e del mutuo appoggio) vive nonostante tutto e si manifesta soprattutto nei momenti più critici delle società, e in un suo libro cita un numero altissimo di esempi da tutto il mondo. Così succede che a Genova, ad Aulla, a Mulazzo, come negli altri luoghi colpiti da calamità, l'alluvione sta facendo emergere esempi eclatanti di anarchia applicata. Le persone sofferenti, colpite da questa violenta alluvione, sono ormai un brulichìo di mani e di cuori che, anche se tra loro non si conoscono, si aiutano, si aggregano, si autogovernano.
Queste pratiche solidali fanno scoprire il lato più vero della gente, il lato umano, quello su cui l'anarchia insiste nel voler riportare a galla (è il caso di dirlo adesso) da una coscienza collettiva troppo deformata e troppo abituata all'autorità costituita, ai codici, ai capi. Sono pratiche sociali che fanno male solo allo Stato, perché lo scavalcano, lo eliminano di colpo. Credeteci, oggi i genovesi stanno facendo moltissimo per aiutarsi a vicenda. E i soccorritori anonimi venuti da altri luoghi per dar loro una mano non si risparmiano e non attendono certo ordini. Alcuni albergatori hanno messo a disposizione degli sfollati le loro strutture, gratuitamente, e i gruppi locali di anarchici o dei centri sociali sono lì con le mani nel fango e non fanno certo distinzioni, nessuno fa distinzioni, dove c'è bisogno si va, e non c'è autorità che tenga.
Sono esempi che dimostrano che l'essere umano, come diceva anche Erich Fromm, non ha una natura aggressiva e autoritaria, ma cooperativa e amabilmente anarchica. L'aggressività, semmai, esiste perché è un fattore caratteriale che è stato modificato in tal senso dal sistema, perché fa comodo al sistema stesso. Ma di fronte a questi eventi catastrofici (o anche quando vi è una transizione tra due regimi), il carattere si mette da parte ed emerge la vera natura dell'Uomo. Vi esortiamo alla lettura del libro di Ward, è magnifico, perché, diciamolo, magnifico è l'Uomo quando è libero (qui).
E le tv che dicono? Naturalmente le tv sono obbligate a far ascoltare il suono di una sola campana, quella dell'autorità, dello Stato, dei vari governi. Allora si dà voce solo alla Protezione civile, al sindaco, ai prefetti, ai generali, ai presidenti, ai ministri. La gente? Sì, anche alla gente, ma non a quella che può argomentare e testimoniare l'enorme movimento di libero soccorso e di mutuo appoggio. Nessun anarchico -ad esempio- è mai stato intervistato nella storia della tv a parte questo UNICO CASO. Chissà perché? Pensiamo adesso agli aquilani terremotati che sono stati interdetti da mille autorità di Stato a far qualsiasi cosa, e i risultati li vediamo ancora oggi, un centro storico ancora da ricostruire, ancora transennato.

Morale
Se i cittadini si riprendessero la libertà che spetta loro per diritto umano (nello specifico la libertà di intervenire cooperativamente anche in periodi pre-catastrofici, liberi dalle gerarchie autoritarie) tutte le città colpite da catastrofi e lasciate colpevolmente in balia delle loro stesse macerie -compresa L'Aquila- sarebbero rinate già da un pezzo e magnificamente gioiose!


Colin Ward, l'anarchia applicta alla città (breve articolo del Corriere della Sera)

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