Questo blog nasce in un periodo dell'anno in cui tutti -o quasi- godono del bel tempo e delle vacanze per rilassarsi e starsene 'beati', chi ai monti, chi al mare. Ma sarà vero? Vengo al sodo e vi racconto brevemente l'episodio che ci è capitato giusto ieri.
Eravamo in spiaggia, la mia compagna ed io, da vacanzieri stressati dalla metropoli, seduti e beati davanti al mare, in prossimità del bagnasciuga. Sapendo che lo stabilimento è privato (ormai in Italia le spiagge pubbliche sono sempre più rare e già questa è una anomalia tutta italiana) ho deciso di sedermi sulla porzione pubblica, cioè in riva al mare, badando di non superare i famosi 5 metri dalla battigia (difficile da stabilire, visto l'andirivieni delle onde, ma... tant'è, sempre meglio non eccedere) e di non intralciare il passeggio dei bagnanti . Ma facciamo appena in tempo ad accomodarci sul nostro telo che arriva solerte un bagnino che ,anzitutto, ci chiede se fossimo stranieri -non si capisce il motivo- e subito dopo, con aria dispotica, esclama: 'non potete stare qui'. Col cavolo che ce ne siamo andati! Sapevo di avere la legge dalla mia parte e, semmai, mi sarei aspettato delle spiegazioni ponderate.
Ma questo non è bastato al ragazzotto abbronzato. Sicché arriva in suo soccorso un altro bagnino e poi un altro ancora. Per mille balene! Eravamo ormai accerchiati come vittime di squadristi fascisti! Ma noi col cavolo che ce ne siamo andati! Esiste una legge nazionale, un Codice Civile -dico io- e quelli, senza fornire spiegazioni: 'ma voi siete avvocati'? La discussione stava ormai degenerando, da un lato noi con la nostra coscienza di cittadini consapevoli dei nostri diritti, dall'altro dei burattini ignoranti con la testa di mulo. A un certo punto arriva anche il proprietario dello stabilimento, ma, anziché darci spiegazioni, ci dice: 'Stia pure qui oggi, ma da domani lei non metterà più piede qui'. Era chiaro che, invece, sarei stato io a non voler più sporcare i miei piedi con la 'sua' sabbia (o scabbia), non certo lui a cacciarmi.
Dopodiché, la squadra di muli-balilla se ne andò. Ma dopo 5 minuti -incredibile- arriva di nuovo un bagnino che, con aria intimidatoria, ci dice che se non ce ne fossimo andati subito, sarebbe arrivata la Capitaneria di Porto a farci una multa di oltre mille euro, così, senza darci spiegazioni, con autorità. A quel punto, anche se è proprio la Capitaneria che io avrei volentieri invocato per far valere i nostri diritti, decidemmo di andarcene per la nausea!
E pensare che la mia compagna, straniera, aveva dell'Italia un'immagine di democrazia e di civiltà (notate il verbo all'imperfetto). La cosa più agghiacciante della vicenda è stato constatare l'atteggiamento dispotico di questi squadristi, la maleducazione, l'arroganza di chi si crede il padrone del mondo e invece è solo un ignorante.
Allora voglio dirvi che nessun privato può negarvi l'accesso in spiaggia o cacciarvi se state entro i 5 metri dalla battigia, purché non si intralci il passaggio dei bagnanti. La legge parla chiaro:
Eravamo in spiaggia, la mia compagna ed io, da vacanzieri stressati dalla metropoli, seduti e beati davanti al mare, in prossimità del bagnasciuga. Sapendo che lo stabilimento è privato (ormai in Italia le spiagge pubbliche sono sempre più rare e già questa è una anomalia tutta italiana) ho deciso di sedermi sulla porzione pubblica, cioè in riva al mare, badando di non superare i famosi 5 metri dalla battigia (difficile da stabilire, visto l'andirivieni delle onde, ma... tant'è, sempre meglio non eccedere) e di non intralciare il passeggio dei bagnanti . Ma facciamo appena in tempo ad accomodarci sul nostro telo che arriva solerte un bagnino che ,anzitutto, ci chiede se fossimo stranieri -non si capisce il motivo- e subito dopo, con aria dispotica, esclama: 'non potete stare qui'. Col cavolo che ce ne siamo andati! Sapevo di avere la legge dalla mia parte e, semmai, mi sarei aspettato delle spiegazioni ponderate.
Ma questo non è bastato al ragazzotto abbronzato. Sicché arriva in suo soccorso un altro bagnino e poi un altro ancora. Per mille balene! Eravamo ormai accerchiati come vittime di squadristi fascisti! Ma noi col cavolo che ce ne siamo andati! Esiste una legge nazionale, un Codice Civile -dico io- e quelli, senza fornire spiegazioni: 'ma voi siete avvocati'? La discussione stava ormai degenerando, da un lato noi con la nostra coscienza di cittadini consapevoli dei nostri diritti, dall'altro dei burattini ignoranti con la testa di mulo. A un certo punto arriva anche il proprietario dello stabilimento, ma, anziché darci spiegazioni, ci dice: 'Stia pure qui oggi, ma da domani lei non metterà più piede qui'. Era chiaro che, invece, sarei stato io a non voler più sporcare i miei piedi con la 'sua' sabbia (o scabbia), non certo lui a cacciarmi.
Dopodiché, la squadra di muli-balilla se ne andò. Ma dopo 5 minuti -incredibile- arriva di nuovo un bagnino che, con aria intimidatoria, ci dice che se non ce ne fossimo andati subito, sarebbe arrivata la Capitaneria di Porto a farci una multa di oltre mille euro, così, senza darci spiegazioni, con autorità. A quel punto, anche se è proprio la Capitaneria che io avrei volentieri invocato per far valere i nostri diritti, decidemmo di andarcene per la nausea!
E pensare che la mia compagna, straniera, aveva dell'Italia un'immagine di democrazia e di civiltà (notate il verbo all'imperfetto). La cosa più agghiacciante della vicenda è stato constatare l'atteggiamento dispotico di questi squadristi, la maleducazione, l'arroganza di chi si crede il padrone del mondo e invece è solo un ignorante.
Allora voglio dirvi che nessun privato può negarvi l'accesso in spiaggia o cacciarvi se state entro i 5 metri dalla battigia, purché non si intralci il passaggio dei bagnanti. La legge parla chiaro:
Art. 1, comma 251, legge 296/2006 è fatto "obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione."
Un prezioso vademecum per tutelare i diritti dei bagnanti lo trovate QUI
Un prezioso vademecum per tutelare i diritti dei bagnanti lo trovate QUI
3 commenti:
Ah che bello leggere queste parole!!!Finalmente un che chiama gli italiani con il loro proprio nome. E soprattutto un post ambientato sull'unica cosa che mi manca dell'italia cioe' il mare. io ora vivo in Irlanda e mi godo da qui tutti i problemi che (giustamente a questo punto) assillano gli italiani. se ti va seguimi e commenta il mio blog su www.stefanoacork.blogs.it
Questa dei 5 metri e' una diatriba annosa. La legge sembra consentire il transito entro i 5 m ma non la sosta con asciugamano, per intenderci. In seguito a questo vengono comminate le contravvenzioni da 1000 euro.
Detto cio', lo spazio pubblico per "i poveri" e' sempre meno.
Ciao.
Caro/a anonimo/a
Sappiamo bene che le leggi italiane sono interpretabili e che, tra l'altro, la legge NON è uguale per tutti.
Detto ciò, non esiste uno spazio pubblico per "i poveri" (come dici tu) o per "i ricchi". Se è pubblico è per tutti. Fare questa distinzione è sbagliato e discriminatorio.
Saluti
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