Il governo, di concerto con i sindacati, si appresta a sputarci addosso ancora una volta. Lo fa con lo sciopero. Lo vuole regolamentare. Il che, tradotto, vuol dire togliere al cittadino il diritto di protestare (uno sciopero regolamentato non è una protesta, ma una sedazione).
Ridicolo, poi, lo sciopero virtuale che questo governo vuole imporre. Tu protesti lavorando e non vieni neanche pagato. No comment. Santoddìo, no comment!!!
L'istituto dello sciopero, inteso come diritto inviolabile e inalienabile del cittadino, è nato dalle lotte operaie e contadine. E' nato, cioè, dalla classe lavoratrice. Anche i sindacati sono nati dagli scioperi e dalle lotte operaie e contadine!
Un giorno qualcuno si è alzato e ha deciso che un certo stato di cose non poteva più essere sostenuto. Sì, avete capito bene: un giorno qualcuno si è alzato! Basta una sola persona. Si comincia con una persona!
Il governo fascista, oggi, ha deciso che le minoranze non contano. Lo sciopero va regolamentato, 'non è possibile -dice il faraone- che una minoranza blocchi il Paese'.
Lo sciopero regolamentato, per ora, riguarda 'soltanto' il trasporto pubblico, ma è solo un test, un primo passo verso la normalizzazione totale.
Ora a me verrebbe anche voglia di bestemmiare in cento lingue, ma mi trattengo, anche perché devo cercare di razionalizzare il pensiero. Procedo con ordine? Quale ordine? Ne ho abbastanza di ordini! Ma devo provarci:
1) Lo sciopero nasce per destabilizzare e mettere in crisi il sistema, altrimenti non ha alcun senso.
2) Lo sciopero DEVE necessariamente creare difficoltà, a tutti, al fine di far prendere coscienza dell'importanza del lavoro anche di una singola persona.
3) Lo sciopero nasce da un'esigenza che può essere individuale o collettiva.
4) Lo sciopero serve anche per promuovere e garantire i diritti di tutti e la Libertà di tutti, per il presente e per il futuro.
5) Lo sciopero è una delle espressioni della democrazia, da qualunque parte esso provenga e da chiunque voglia promuoverlo
6) Lo sciopero, dopo il regime fascista, viene riconosciuto come diritto soggettivo e non può essere punito, nè regolamentato.
7) Proprio perché promosso da una minoranza, lo sciopero deve vivere e imporsi come misura difensiva di quella minoranza che, altrimenti, non potrebbe difendersi.
8) Obbligare lo svolgimento di un servizio (in questo caso i trasporti pubblici), vuol dire non far rendere partecipi TUTTI del disagio di quella categoria. Non possiamo pensare solo ai nostri disagi, anche quelli degli altri sono importanti per la crescita democratica della società.
9) Regolamentare vuol dire controllare e infischiarsene del valore dello sciopero che DEVE destabilizzare, per il bene di tutti, dopo.
10) Se vogliamo una società giusta, democratica, libera, dobbiamo saper CONDIVIDERE le lotte, anche di una sola parte della classe lavoratrice e anche se questa condivisione può provocare disagi (ma pensiamo ai disagi di un lavoratore sfruttato e/o malpagato)
11) E' incredibile, nel 2009, dover ancora ricordare queste cose!
Ricordo che nel 1930, durante il fascismo, il Codice Rocco vietava lo sciopero, era considerato reato dagli articoli 330-333 e 502 e ss (seguenti).
Ridicolo, poi, lo sciopero virtuale che questo governo vuole imporre. Tu protesti lavorando e non vieni neanche pagato. No comment. Santoddìo, no comment!!!
L'istituto dello sciopero, inteso come diritto inviolabile e inalienabile del cittadino, è nato dalle lotte operaie e contadine. E' nato, cioè, dalla classe lavoratrice. Anche i sindacati sono nati dagli scioperi e dalle lotte operaie e contadine!
Un giorno qualcuno si è alzato e ha deciso che un certo stato di cose non poteva più essere sostenuto. Sì, avete capito bene: un giorno qualcuno si è alzato! Basta una sola persona. Si comincia con una persona!
Il governo fascista, oggi, ha deciso che le minoranze non contano. Lo sciopero va regolamentato, 'non è possibile -dice il faraone- che una minoranza blocchi il Paese'.
Lo sciopero regolamentato, per ora, riguarda 'soltanto' il trasporto pubblico, ma è solo un test, un primo passo verso la normalizzazione totale.
Ora a me verrebbe anche voglia di bestemmiare in cento lingue, ma mi trattengo, anche perché devo cercare di razionalizzare il pensiero. Procedo con ordine? Quale ordine? Ne ho abbastanza di ordini! Ma devo provarci:
1) Lo sciopero nasce per destabilizzare e mettere in crisi il sistema, altrimenti non ha alcun senso.
2) Lo sciopero DEVE necessariamente creare difficoltà, a tutti, al fine di far prendere coscienza dell'importanza del lavoro anche di una singola persona.
3) Lo sciopero nasce da un'esigenza che può essere individuale o collettiva.
4) Lo sciopero serve anche per promuovere e garantire i diritti di tutti e la Libertà di tutti, per il presente e per il futuro.
5) Lo sciopero è una delle espressioni della democrazia, da qualunque parte esso provenga e da chiunque voglia promuoverlo
6) Lo sciopero, dopo il regime fascista, viene riconosciuto come diritto soggettivo e non può essere punito, nè regolamentato.
7) Proprio perché promosso da una minoranza, lo sciopero deve vivere e imporsi come misura difensiva di quella minoranza che, altrimenti, non potrebbe difendersi.
8) Obbligare lo svolgimento di un servizio (in questo caso i trasporti pubblici), vuol dire non far rendere partecipi TUTTI del disagio di quella categoria. Non possiamo pensare solo ai nostri disagi, anche quelli degli altri sono importanti per la crescita democratica della società.
9) Regolamentare vuol dire controllare e infischiarsene del valore dello sciopero che DEVE destabilizzare, per il bene di tutti, dopo.
10) Se vogliamo una società giusta, democratica, libera, dobbiamo saper CONDIVIDERE le lotte, anche di una sola parte della classe lavoratrice e anche se questa condivisione può provocare disagi (ma pensiamo ai disagi di un lavoratore sfruttato e/o malpagato)
11) E' incredibile, nel 2009, dover ancora ricordare queste cose!
Ricordo che nel 1930, durante il fascismo, il Codice Rocco vietava lo sciopero, era considerato reato dagli articoli 330-333 e 502 e ss (seguenti).
18 commenti:
Ho scritto una cosa molto simile, però mi hai superato sul fatto del codice Rocco, non mi era neppure venuto in mente.
Grazie per la segnalazione e per l'apporto.
@ Le Favà
Grazie a te per aver trattato, anche tu, l'argomento.
Oggi sul mio tumblr ho scritto questo:
Arriva lo sciopero virtuale per una democrazia virtuale.
Applausi per il nuovo diritto italiano: il DIRITTO POTENZIALE, il diritto che esiste nelle idee ma che non deve permettersi di affacciarsi nella realtà. Il diritto non si esercita più, puoi goderne proclamando l’intento di esercitarlo nell’atto in cui la Legge ti obbliga a non esercitarlo.
Lo sciopero virtuale, tolto il fine maquillage linguistico, è sciopero abolito.
Ultima invenzione da sottolineare: nasce la dittatura demenziale per un’amministrazione surreale della cosa pubblica.
In fondo per diminuire l’umiliazione basta chiamare caramella la supposta
Sussurri obliqui
@ progvolution
Esatto. Quel che ci propina il governo è proprio la parvenza di un diritto, addirittura la sua negazione, però ben mascherata e addolcita (buona la metafora caramella-supposta). Possibile che gli italiani non lo capiscano?
Ecco un altro passo indietro! Quanto possiamo tollerare ancora prima di scendere in piazza a milioni?
Lo sciopero no: non possiamo sopportare che annientino l'unico diritto rimasto al lavoratore!
Muoviamoci, facciamo qualcosa... dov'è l'opposizione, è ancora latitante?
Se passa anche questo, siamo finiti!!!!
@ holamotohd
Abbiamo già scritto una mail (mezz'ora fa) a Micromega, per organizzare un'altra manifestazione e per chiedere le dimissioni di questo governo.
Ci siamo permessi di parlare a nome di tutti i bloggers che si occupano di informazione e ho detto loro che siamo pronti e attivi per una massiccia divulgazione e partecipazione, ma se vuoi scrivere anche tu... :-)
redazione@micromega.net
Siete fantastici!
@ holamotohd
Siamo talmente fantastici che google ha pensato di non indicizzarci più. Speriamo che sia soltanto un problema passeggero.
prova a digitare 'italiani imbecilli sciopero virtuale'. Niente, vero?
Ho provato, e sulla seconda pagina c'è il vostro titolo sotto il blog "Lo starnuto" di Silvio Di Giorgio, ma nel blog non si parla di voi.
Spero sia solo un errore, ma dovreste farlo presente.
@ holamotohd
Problema risolto (da solo).
ah... comunque... grazie per quel 'fantastici' :-)
Sempre più strano questo (strano paese). Mi guardo intorno, parlo con la gente e... tutti parlano male di Al Tappone (Berlusconi)ma...nonostante tutto e contro (sembra) tutti è presidente del consiglio. Mi sembra che pensarci un pò no !!!
Lo sciopero è già moribondo da qualche anno come forma di protesta e andrebbe superato da forme di protesta più radicali e creative, differenziate per ogni diverso settore lavorativo.
Ciò non toglie che questa proposta sia una cosa indecente per un paese civile oltre che un attentato nei confronti di un diritto incontestabile.
ma che cazzata è?
ultimamente di sciperi virtuali se ne sono già fatti, tutti a lavorare zitti e i sindacati che si mettevano d'accordo col datore di lavoro sull'aumento "indolore" da farci avere senza scontentare nessuno... sono finiti gli scioperi col picchetto da un bel pezzo, oggi fanno il ca**o che vogliono e noi subiamo senza nessuna difesa.Troppi interinali e precari in fabbrica, bei tempi quando si scioperava per farli assumere.Il sindacato ha permesso questo schifo!
Chi è il primo ostacolo che come nemico di classe si frappone tra i lavoratori e lorsignori? Ma perbacco, è il sindacato: anzi i sindacati. Basta ragionarci sopra e un lavoratore doc questo la capisce subito e prima degli altri. Si può fare uno sciopero contro il sindacato come sindacalista, alla luce delle scelte scellerate del sindacato? Sì, anche se poi se ne piangono le conseguenze visto che molti lavoratori non hanno consapevolizzato la loro autonomia di classe rispetto a questo mastodonte. Io l'ho fatto sia in Cisl sia in Cgil, da delegato di base in Fiat: è stato bellissimo, è stato un grande momento di lotta e di presa di coscienza per chi vi ha partecipato. Tre mesi dopo sono stato letterlamente venduto dai "compagni della fiom" e trasferito in reparto punizione da solo e senza più legami. Ma non hanno vinto loro: lo so. Basta insistere e basta rimuovere i cordoni ombelicali.
@ errebi
Tutti parlano male di Al Tappone? Sarà. Ma poi lo votano.
@ Lucien
E' davvero un attentato. A tutti gli effetti. I sindacati complici.
@ @genio
Hai ragione. Il quadretto che hai fatto è preciso, nella sua sintesi. I sindacati non tutelano.
@ Riverinflood
Certo che non hanno vinto loro! Hai vinto tu, con la tua presa di posizione. Questa tua esperienza dovrebbe servire di monito a quanti credono di salvarsi le chiappe rimanendo zitti.
@ storico
Le aziende sono piene di precari, cococo, interinali... Questi lavoratori saranno ancor meglio ricattati dalle aziende stesse che non vorranno certo pagare lo sciopero.
Non svuotiamo di significato anche la parola sciopero che deve essere libero, soggettivo e difensivo, anche nei riguardi dei diritti di un solo lavoratore (se necessario).
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