Riguardo al nuovo film di Nanni Moretti, 'Habemus Papam', riteniamo che sia un grande favore che il regista abbia fatto al Vaticano e alla chiesa cattolica tutta. Lo diciamo a ragion veduta e non a film veduto. Anzitutto c'è da chiedersi come mai un film che riceve i contributi pubblici (nonostante i tagli in atto) da un governo sedicente filocattolico, sia ritenuto quasi blasfemo. Ma analizziamo bene qualche elemento:
Il sottotesto.
Bastano i pochi frames del trailers per capire il messaggio del sottotesto (il sottotesto va sempre al di là delle immagini). Si vuole mostrare un papa fragile, prigioniero delle emozioni e delle debolezze. Ma signori, questo vuol dire che Moretti vuole restituirci l'immagine di un papa umano, quindi più vicino alla gente comune. Tutto ciò che spera e vuole la chiesa cattolica. Già nel XIII - XIV secolo la pittura fiorentina si poneva come scopo l'umanizzazione dei santi e di Gesù (Cavallini, Cimabue, Giotto), contro l'austerità e l'inumana soavità delle figurazioni senesi, dove neanche durante un martirio il santo appare sofferente. La pittura fiorentina del '300 ci ha mostrato Cristi piegati dalla sofferenza e santi in lacrime. Siamo di fronte a una strategia comunicativa potente e di alta propaganda clericale.
La pubblicità televisiva.
Come non fare caso al fatto che il film sia passato in molti programmi tv? Chi può ancora credere che una tale promozione televisiva sia dovuta senza che non vi sia stato un avallo governativo? Quindi, oltre ai fondi pubblici elargiti dal governo, quest'ultimo ha dato l'ok anche per la promozione televisiva. E sappiamo bene che se il film fosse stato davvero 'blasfemo', in tv non si sarebbe visto neanche un solo frame. Se per Pasolini la censura è stata un atto dovuto da parte di chiesa e governi, con Moretti di censura non se ne vede proprio.
La voce dell'Avvenire.
Anche le supposte critiche al film apparse sul giornale dei vescovi sono state un'abile azione di propaganda. Un vaticanista che dice di non andare a vedere quel film, spinge la gente al cinema come non mai, come api nell'alveare, attratte da una curiosità sfrenata. E la risposta di Moretti alla lettera di critica ('prima andate a vedere il film') sembra davvero una delle battute di un copione ben articolato e congegnato. E lo è.
A noi non interessa sapere se Moretti è un bravo regista, non mettiamo in discussione il piano professionale del regista. Quello che vogliamo denunciare è l'ipocrisia, l'abuso di credulità popolare nel far credere alla gente che sia un film sconveniente e scomodo, al fine di ottenere l'effetto curiosità e fare subdolamente più cassa. Moretti aveva davvero bisogno di tutta questa orchestrazione? Sì? E allora di cosa avrebbero bisogno i mille registi sconosciuti e autonomi per farsi conoscere? Esistono bravissimi registi che non avrebbero nulla da invidiare a Moretti, ma per loro non ci sono santi in paradiso. E forse non li cercano neppure per dignità personale e professionale.
PS. Suggeriamo a Moretti e agli altri registi di regime di pensare un film che parli della pedofilia clericale. Quello no, eh?
Il sottotesto.
Bastano i pochi frames del trailers per capire il messaggio del sottotesto (il sottotesto va sempre al di là delle immagini). Si vuole mostrare un papa fragile, prigioniero delle emozioni e delle debolezze. Ma signori, questo vuol dire che Moretti vuole restituirci l'immagine di un papa umano, quindi più vicino alla gente comune. Tutto ciò che spera e vuole la chiesa cattolica. Già nel XIII - XIV secolo la pittura fiorentina si poneva come scopo l'umanizzazione dei santi e di Gesù (Cavallini, Cimabue, Giotto), contro l'austerità e l'inumana soavità delle figurazioni senesi, dove neanche durante un martirio il santo appare sofferente. La pittura fiorentina del '300 ci ha mostrato Cristi piegati dalla sofferenza e santi in lacrime. Siamo di fronte a una strategia comunicativa potente e di alta propaganda clericale.
La pubblicità televisiva.
Come non fare caso al fatto che il film sia passato in molti programmi tv? Chi può ancora credere che una tale promozione televisiva sia dovuta senza che non vi sia stato un avallo governativo? Quindi, oltre ai fondi pubblici elargiti dal governo, quest'ultimo ha dato l'ok anche per la promozione televisiva. E sappiamo bene che se il film fosse stato davvero 'blasfemo', in tv non si sarebbe visto neanche un solo frame. Se per Pasolini la censura è stata un atto dovuto da parte di chiesa e governi, con Moretti di censura non se ne vede proprio.
La voce dell'Avvenire.
Anche le supposte critiche al film apparse sul giornale dei vescovi sono state un'abile azione di propaganda. Un vaticanista che dice di non andare a vedere quel film, spinge la gente al cinema come non mai, come api nell'alveare, attratte da una curiosità sfrenata. E la risposta di Moretti alla lettera di critica ('prima andate a vedere il film') sembra davvero una delle battute di un copione ben articolato e congegnato. E lo è.
A noi non interessa sapere se Moretti è un bravo regista, non mettiamo in discussione il piano professionale del regista. Quello che vogliamo denunciare è l'ipocrisia, l'abuso di credulità popolare nel far credere alla gente che sia un film sconveniente e scomodo, al fine di ottenere l'effetto curiosità e fare subdolamente più cassa. Moretti aveva davvero bisogno di tutta questa orchestrazione? Sì? E allora di cosa avrebbero bisogno i mille registi sconosciuti e autonomi per farsi conoscere? Esistono bravissimi registi che non avrebbero nulla da invidiare a Moretti, ma per loro non ci sono santi in paradiso. E forse non li cercano neppure per dignità personale e professionale.
PS. Suggeriamo a Moretti e agli altri registi di regime di pensare un film che parli della pedofilia clericale. Quello no, eh?
10 commenti:
Certo era chiaro -Voglio sperare che
la gente incominci a operare un distinguo tra i liberi pensatori
e quelli che fingono di esserlo-
Egill
Il prete. Di diversi anni fa e' stato l'unico film inglese che ha toccato bene il problema della pedofilia....da vedere. Ciao. Buon lavoro...
Sai che non l'ho visto? E l'hanno passato senza censura? Non è che il messaggio, alla fine, era comunque pro-chiesa?
Buon lavoro anche a te, yellow.
fai una ricerca il protagonista era quello di Full monty , non ricordo il nome Robert Qualcosa ed il film un vero atto d'accusa: bellissimo.
Ciao!
Grazie delle info :-)
Sempre in pista!
The Priest
di Antonia Bird
anno 1995
attore Robert Catlyle.
British style ......ciao c.c.
trovato
http://www.youtube.com/watch?v=Q-UcCAzmhLc&feature=related
:-))
grande!
Volevo commentare Sante Geronimo
Caserio-Sò dalla mia ricerca che fù catturato mentre dormiva nel suo
letto-E poco ma è una figura che
mi è rimasta in mente-E' tutto
Vorrei trovare anch'io il film di
cui scrvete-The Priest-
Egill
Guarda, ho lasciato il link sopra il tuo commento. Ma è in inglese :-(
Si l'ho già guardato -come dicevi
senza i sottotitoli è chiaro non
ha mai visto una sala di doppiaggio-
Egill
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