L'italiano medio è una strana bestia. Dice di odiare le armi e la guerra, ma poi applaude alle parate militari e alla retorica nazionalista. Prendi ad esempio il 25 aprile o il 2 giugno, è mai possibile che una sedicente repubblica debba riconoscersi nelle forze armate? Ma certo, dato che non c'è una sostanziale differenza tra repubblica e monarchia, tra democrazia rappresentativa e dittatura. Ma chi ha mai fatto, in Italia, una vera riflessione su queste analogie, se non gli anarchici? E tutti a battere le mani, spinti da quel fascismo inconscio nazionalista (quindi in nuce razzista) innestato a dovere dalle propagande di Stato. All'italiano medio basta parlargli di patria, di inno, di bandiera, di milite ignoto, e quello si scioglie come burro al sole, tutti pronti sull'attenti col fucile in una mano e nell'altra il rosario ad altezza cuore. Uno schifo.
In Grecia il popolo si è ribellato alla parata militare. In Grecia il popolo ha capito da che parte stare, non più da quella dello Stato. In molte città greche le parate militari del 28 ottobre sono state assaltate dal popolo furibondo, tutte annullate ovviamente. Lanci di uova ad indirizzo dei politici. Sedicenti rappresentanti del popolo insultati e menati. Ormai in tutto il mondo i popoli hanno capito la mascherata, l'inganno perpetuo. Siamo in guerra? Sì, ma non per conto degli Stati, ma per conto del popolo, c'è un nuovo orgoglio che serpeggia e sale, e non è nazionale, ma globale e popolare.
In Grecia il popolo si è ribellato alla parata militare. In Grecia il popolo ha capito da che parte stare, non più da quella dello Stato. In molte città greche le parate militari del 28 ottobre sono state assaltate dal popolo furibondo, tutte annullate ovviamente. Lanci di uova ad indirizzo dei politici. Sedicenti rappresentanti del popolo insultati e menati. Ormai in tutto il mondo i popoli hanno capito la mascherata, l'inganno perpetuo. Siamo in guerra? Sì, ma non per conto degli Stati, ma per conto del popolo, c'è un nuovo orgoglio che serpeggia e sale, e non è nazionale, ma globale e popolare.
Solo in Italia ci sono ancora i fedeli alle istituzioni, gli italiani si azzannano nel recinto per questo o quell'altro partito, sbrodolano alla retorica populista di quello o di quell'altro politico. Non riescono in alcun modo a staccarsi dalla logica destra-sinistra, dai partiti, dai leader, dal servilismo viscido, da tutto il sistema. In Italia tutti dicono che la politica fa schifo, che tutti i politici sono uguali, ma alla fine li votano e leccano i piedi al vincitore che gli metterà il cappio al collo. E non hanno imparato nulla dalla Storia e dall'esperienza. Gli italiani non hanno spina dorsale e non ragionano mai con la propria testa. Se ti ci metti a parlare ti rispondono con le frasi fatte della retorica mediatica. Si lamentano della merda in cui nuotano, ma se gli proponi un'altra strada sono capaci di accusarti per quella cacchetta di mosca laggiù, meglio rimanere affogati nelle quintalate di merda storica. Ridicoli. Pericolosi. E' un animale strano, l'italiano medio. Il mondo non si salverà per merito loro.
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