'Se anche voi andate in vacanza nel Ponente Ligure, potete imbattervi in inquietanti rituali religiosi che, alla fine, vi lasciano dentro solo tanta rabbia. Ma questo se la vostra mente è abbastanza aperta e laica, altrimenti sopporterete beotamente le angherie della chiesa nel modo più passivo possibile, come fanno molti abitanti di Santo Stefano al Mare, in provincia di Imperia, abituati da sempre a convivere con chi gli succhia sangue e quattrini e profitta della loro credulità.
Oggi che è ferragosto, ad esempio, il parroco del paese, di concerto con il vescovo e tutte le altre istituzioni civili e religiose, ha deciso di svolgere la messa sul mare, come gli anni passati. Non certo una messa al largo, dove non andrebbe nessuno, ma sugli scogli. Dice, che c'è di strano? Non si tratta di stranezza (anche se...), ma di insistenza martellante di una propaganda di fede che dev'essere ben debole per imporla in ogni dove, persino sugli scogli. Che se la montagna non va da Maometto... Ma che fede è se deve essere propagandata?
Facciamo il punto della situazione.
Ai preti non bastano le chiese, non bastano i sagrati, non bastano gli oratori, gli istituti, i collegi, le scuole... non bastano radio e tv, non bastano le strade, non bastano le piazze, non bastano i cieli (ne hanno il monopolio spirituale), non basta neppure l'aria visto che per mezzo dell'aria risuonano le campane incessantemente, anche di notte, per ricordare a tutti chi comanda. No, adesso i preti si prendono anche il mare, che se almeno ci camminassero sopra ci godremmo uno spettacolo di illusionismo all'aperto. E dire che un palco per i concertini c'è già in questo paese, perché spendere altri soldi? Cosa comporta veramente questa mascherata sugli scogli, al di là dell'imbonimento della massa credulona? Parliamo di cose concrete.
Intanto il sindaco non ha perso tempo per allestire un palco di legno già una settimana prima. Questo vuol dire non solo che quando si tratta di clero anche i sindaci più 'laici', o sedicenti tali, sono pronti a riverire e servire le sottane, ma questo allestimento ha violentato uno spazio naturale, bello in sé, in quanto naturale. La costruzione del palco anzitempo è solo uno dei motivi di sdegno, e se volete anche il più blando. Proseguiamo.
Questo clero così asfissiante -soprattutto in questi paesini- non paga alcun servizio, acqua e luce gliele paghiamo noi, e la messa serale sugli scogli deve poter avere proiettori e amplificatori, cioè strumenti alimentati ad energia elettrica. E io pago, in tempo di crisi. Ma il suolo pubblico lo avrà pagato il parroco? E vogliamo parlare dell'8x1000? Una tassa aggiunta che noi ci troviamo a devolvere coercitivamente allo Stato del Vaticano. Lo sapete tutti, noi siamo quelli che, con i nostri immensi sacrifici, alimentiamo anche la banca vaticana. Il clero dovrebbe quantomeno rimanere nei suoi luoghi canonici (la chiesa) senza ostacolare la nostra vita fuori. Invece no! Invece a tutti quelli che credono o non credono è stato imposto dal comune di Santo Stefano al Mare persino un divieto di sosta nell'unica strada percorribile del paesello, il lungomare, proprio là dove le automobili devono necessariamente transitare e sostare.
Il divieto serve a creare maggiore spazio per i devoti che assisteranno alla messa, cioè ad ampliare l'area destinata alla pesca dei tonni. Ma certo, di fronte ai devoti beoti e di fronte al volere clericale, cosa importa se tutte le altre persone che hanno necessità di sostare o di passare devono subire il divieto e mangiarsi il fegato? Sicuramente penseranno, come ho pensato io: 'questi preti non pagano neanche l'IMU e vengono fino in mare a predicare, negando a me -che invece pago tutto, e anche loro- il diritto di passare, sostare, stare in tranquillità davanti al mare'.
Poi ho anche pensato che se volessi fare anche io come la chiesa, magari un bel comizio sugli scogli, col cavolo che il comune mi allestisce il palco, mi fornisce di proiettori e amplificatori, e mi favorisce con un divieto di sosta per le auto. Insomma, se ti trovi a Santo Stefano al Mare non hai scampo, devi sorbirti la messa e subire in silenzio, oppure te ne devi andare nel paesino vicino'.
(Fabrizio, turista disgustato a S. Stefano)
Quale luogo spaventevole ha saputo fare della terra il cristianesimo, già per il solo fatto di aver collocato ovunque il crocifisso, e per aver in tal modo designato la terra come il luogo in cui "il giusto viene martirizzato a morte"! (Friedrich Nietzsche)
Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell’umanità. (Alexander S. Neill)
Oggi che è ferragosto, ad esempio, il parroco del paese, di concerto con il vescovo e tutte le altre istituzioni civili e religiose, ha deciso di svolgere la messa sul mare, come gli anni passati. Non certo una messa al largo, dove non andrebbe nessuno, ma sugli scogli. Dice, che c'è di strano? Non si tratta di stranezza (anche se...), ma di insistenza martellante di una propaganda di fede che dev'essere ben debole per imporla in ogni dove, persino sugli scogli. Che se la montagna non va da Maometto... Ma che fede è se deve essere propagandata?
Facciamo il punto della situazione.
Ai preti non bastano le chiese, non bastano i sagrati, non bastano gli oratori, gli istituti, i collegi, le scuole... non bastano radio e tv, non bastano le strade, non bastano le piazze, non bastano i cieli (ne hanno il monopolio spirituale), non basta neppure l'aria visto che per mezzo dell'aria risuonano le campane incessantemente, anche di notte, per ricordare a tutti chi comanda. No, adesso i preti si prendono anche il mare, che se almeno ci camminassero sopra ci godremmo uno spettacolo di illusionismo all'aperto. E dire che un palco per i concertini c'è già in questo paese, perché spendere altri soldi? Cosa comporta veramente questa mascherata sugli scogli, al di là dell'imbonimento della massa credulona? Parliamo di cose concrete.
Intanto il sindaco non ha perso tempo per allestire un palco di legno già una settimana prima. Questo vuol dire non solo che quando si tratta di clero anche i sindaci più 'laici', o sedicenti tali, sono pronti a riverire e servire le sottane, ma questo allestimento ha violentato uno spazio naturale, bello in sé, in quanto naturale. La costruzione del palco anzitempo è solo uno dei motivi di sdegno, e se volete anche il più blando. Proseguiamo.
Questo clero così asfissiante -soprattutto in questi paesini- non paga alcun servizio, acqua e luce gliele paghiamo noi, e la messa serale sugli scogli deve poter avere proiettori e amplificatori, cioè strumenti alimentati ad energia elettrica. E io pago, in tempo di crisi. Ma il suolo pubblico lo avrà pagato il parroco? E vogliamo parlare dell'8x1000? Una tassa aggiunta che noi ci troviamo a devolvere coercitivamente allo Stato del Vaticano. Lo sapete tutti, noi siamo quelli che, con i nostri immensi sacrifici, alimentiamo anche la banca vaticana. Il clero dovrebbe quantomeno rimanere nei suoi luoghi canonici (la chiesa) senza ostacolare la nostra vita fuori. Invece no! Invece a tutti quelli che credono o non credono è stato imposto dal comune di Santo Stefano al Mare persino un divieto di sosta nell'unica strada percorribile del paesello, il lungomare, proprio là dove le automobili devono necessariamente transitare e sostare.
Il divieto serve a creare maggiore spazio per i devoti che assisteranno alla messa, cioè ad ampliare l'area destinata alla pesca dei tonni. Ma certo, di fronte ai devoti beoti e di fronte al volere clericale, cosa importa se tutte le altre persone che hanno necessità di sostare o di passare devono subire il divieto e mangiarsi il fegato? Sicuramente penseranno, come ho pensato io: 'questi preti non pagano neanche l'IMU e vengono fino in mare a predicare, negando a me -che invece pago tutto, e anche loro- il diritto di passare, sostare, stare in tranquillità davanti al mare'.
Poi ho anche pensato che se volessi fare anche io come la chiesa, magari un bel comizio sugli scogli, col cavolo che il comune mi allestisce il palco, mi fornisce di proiettori e amplificatori, e mi favorisce con un divieto di sosta per le auto. Insomma, se ti trovi a Santo Stefano al Mare non hai scampo, devi sorbirti la messa e subire in silenzio, oppure te ne devi andare nel paesino vicino'.
(Fabrizio, turista disgustato a S. Stefano)
Quale luogo spaventevole ha saputo fare della terra il cristianesimo, già per il solo fatto di aver collocato ovunque il crocifisso, e per aver in tal modo designato la terra come il luogo in cui "il giusto viene martirizzato a morte"! (Friedrich Nietzsche)
Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell’umanità. (Alexander S. Neill)
2 commenti:
Se poi pensiamo che il Vaticano è il maggior azionista della Raytheon, la più importante industria bellica del mondo...
Ciao
caro zrer, i fedeli sono talmente imboniti e indottrinati che difenderebbero le sanguisughe intalarate anche di fronte ad evidenti crimini. Ciao.
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