domenica 1 febbraio 2009

Televisione, censura e regime: ecco come la TV infonde il sentimento xenofobo

Ieri sera ho seguito il TG3. La notizia della morte di Giuseppe Gatì è stata liquidata in cinque secondi e di lui non si è detto nulla circa la sua protesta nei confronti di Sgarbi, sindaco di Salemi (AG). Si è solo detto che è morto sul lavoro. Ai telespettatori il suo nome non dice nulla e la TV si guarda bene dal diffondere notizie riguardanti azioni che vanno contro il regime.
In questi giorni sono morte parecchie persone sul luogo di lavoro, ma le tv preferiscono infondere la PAURA DELL'EXTRACOMUNITARIO, più che l'urgenza della sicurezza sul lavoro, divulgando notizie di stupro con dovizia di particolari e dedicando loro molto tempo e scegliendo solo notizie relative a stupri perpetrati da extracomunitari. E' così che si fa nascere il sentimento razzista.
Mi sembra ovvio che lo stupro sia un'azione riprovevole, da condannare, ma la TV insiste solo su questi reati, addirittura organizzando talk-show (come adesso, ore 14.35 a domenica in) , interviste alla gente (dove si scelgono le risposte e le facce più terrorizzate da mostrare), rubriche... manca soltanto l'intervista a una vittima in lacrime per completare l'opera di persuasione e non è detto che non ci sia già stata e io me la sia persa.
Sinceramente, non ho mai visto una televisione più asservita al regime di adesso. Ripeto, lo stupro è un reato abominevole, ma intanto molti italiani muoiono nei cantieri e nelle fabbriche e la TV dov'è? Mentre quelli muoiono sul lavoro, sfruttati e malpagati, la TV va a caccia di stupri, sfogliando tra le notizie di cronaca locale, per farne il piatto principale del giorno. Che strano, io ho un'amica che ha avuto la sventura di essere stuprata e questo avveniva nel 2005; la storia di questo stupro ha dell'incredibile, una vicenda lunga nel tempo, fatta di minacce continue... La TV di regime, oggi, potrebbe crearci addirittura una fiction per infondere meglio il sentimento dell'odio razziale. Dov'era la TV allora? Quando la mia amica fece denuncia, anche ai giornali, la notizia avrebbe potuto girare l'Italia e finire nei TG, invece le dissero che si trattava di un episodio di cronaca locale che, probabilmente, non avrebbe varcato i confini della provincia.
E allora questo ci dà la misura della volontà di questo regime che usa la TV per ciò che gli conviene e per quando gli conviene.
Oggi la vera emergenza è la sicurezza sul lavoro, ma si tace sulle povere, disgraziate morti nei cantieri e nelle fabbriche, come fossero notizie di cronaca locali.
Osserviamo le agenzie Ansa e capiamo meglio:
QUI il misero spazio dato a Salvatore Vittorioso, morto sul lavoro a Gela.
QUI addirittura un video sullo 'stupro di Guidonia' (notate come 'stupro di Guidonia' sia diventato persino uno slogan)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Un popolo stuprato che non si rende conto di esserlo? E non prova nemmeno dolore fisico, perché non prova quello morale.
C'è una sola cos da fare!

coscienza critica ha detto...

@ Riverinflood
Cosa proponi? Vediamo se la tua idea coincide con la mia.

pia ha detto...

Asservimento al regime e tenere, soprattutto, la gente nell'ignoranza, addirittura fagocitandola.
Bella civiltà.

Lucien ha detto...

L'importante è che lo stupro sia commesso da extracomunitari. Io conosco persone che purtroppo dopo anni di martellamento stanno cambiando, ma non erano così. Ora li senti sbraitare contro romeni e albanesi che portano via il lavoro ai loro figli, che però per lavorare non si devono spostare, devono avere il lavoro sotto casa. Sono curioso sulla cosa da fare. Io tranne che parlare con le persone e scrivere non saprei cosa fare. Emigrare a nostra volta?

coscienza critica ha detto...

@ pia
E sì... l'ignoranza fa lo schiavo!

@ Lucien
La cosa da fare, in realtà, è irrealizzabile. Per come la penso io, bisognerebbe riscolarizzare gli italiani, imporre loro un 'corso di aggiornamento' dove si impari anzitutto a capire in che modo il potere si avvale dei media per la loro sporca propaganda e quali sono le tecniche di persuasione adottate dai mezzi di comunicazione di massa.
Ma questa è un'utopia. Allora parliamo con la gente, informiamola, creiamo dubbi.

Anonimo ha detto...

Forse coincide o forse no, ma saremmo ben pochi a realizzarla. Le motivazioni (del popolo), in fondo, non son ancora ben consolidate e rischiano di franare alle prime piogge.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace per questa tua amica e sono anche profondamente indignato per come vanno le cose in questo paese di merda. E, anche se non è la prima volta che lo dico e hai detto cose che già pensavo, nel leggerle ora è come se fosse la prima volta che mi vengono in mente.

coscienza critica ha detto...

@ Riverinflood
Son d'accordo, il tessuto sociale non è ancora abbastanza liso. Ma lo sarà mai? Quelli son bravi a tenerci sul filo.

@ Edric Ant
Succede quando si è in sintonia unisonante.
Il furfante s'è rifugiato in Albania. Pare sia stato tradotto in un carcere. Ora aspetto qualcuno della rai che si faccia vivo per farsi raccontare la storia. Vedi come li faccio correre!
Ciao Grazie.

ps. Intanto proprio adesso il tg1 apre con la notizia di un indiano che è stato picchiato e dato alle fiamme, da un gruppo di giovani che volevano divertirsi.

Anonimo ha detto...

Hai ragione, è terribile come i media stiano alimentando la xenofobia.
Invece di abbassare i toni e di fornire informazioni sui popoli che stanno migrando da noi, in modo di far capire alle persone con chi hanno a che fare, cioè persone come loro, urlano e strepitano per strumentalizzare le paure della gente a loro favore, e per far passare provvedimenti inverecondi contro i più deboli.
Per quanto riguarda gli stupri, saranno 30 anni che se ne parla, ma nessuno mai ha inasprito le pene per chi li continua a perpetrare. E' sempre stato considerato un reato minore, ed io continuo a trovarlo ingiusto, svilente per le donne. Dimostra da solo la disparità di diritti tra uomo e donna.
Quando se ne parla in tv è sempre e solo per strumentalizzarlo, per fare audience o per creare odio xenofobo.
Stanno volutamente alimentando una guerra tra poveri, per restringere quel poco di libertà che ci è rimasto e governare più tranquilli (dividi et impera).
Quello che dici sulla scolarizzazione lo trovo particolarmente interessante, anche se il governo fa di tutto per rendere i nostri figli ignoranti, tagliando fondi proprio per l'istruzione (infatti lo reputi una utopia). Eppure insisterei su questa idea.
Ho trovato un documentario di Adam Curtis, diviso in 6 parti, trasmesso dalla BBC nel 2002.
Potrebbe essere pertinente.
http://it.youtube.com/watch?v=N3vAHoJk8H8
http://it.youtube.com/watch?v=waFLggrYILM
http://it.youtube.com/watch?v=ytEJKS_7nc8
http://it.youtube.com/watch?v=ZjO56l16Go0
http://it.youtube.com/watch?v=enuxh_iLg2k
http://it.youtube.com/watch?v=nXDkcnNF1pQ

Silvano Bottaro ha detto...

Non conosco le tecniche sociali e/o politiche su come cambiare il popolo e non voglio essere ottimista per forza ma, sono convinto che, neanche la mancanza di fiducia serva, altrimenti, cosa facciamo? Restiamo qui a raccontarcela?
Io credo nell’educazione.
L’educazione è di vitale importanza. Nella scuola come nella famiglia far conoscere e considerare i problemi dell’uomo come una preoccupazione personale serve per costruire un futuro comune e soprattutto migliore. Non voglio sembrare retorico e nientemeno superficiale e credulone, ma è di vitale importanza che questi temi siano affrontati già nei primi anni di vita, nella scuola, nella famiglia e nei luoghi sociali.
E' l’unica risorsa che abbiamo: educare le persone.

coscienza critica ha detto...

@ holamotohd
Grazie dei link. Li trovo molto interessanti. domani li osserverò con la calma dovuta.

@ novalis
Quando parlo di utopia, implico sempre una speranza che questa possa realizzarsi. Penso che un Uomo senza utopie sia un Uomo morto.
Riguardo all'educazione... sì, il futuro si fonda sull'educazione, sulla crescita morale. Conosco molti insegnanti che riescono a conciliare i programmi ministeriali con l'insegnamento dei valori di rispetto e di pace tra le culture. Ma poi i ragazzi tornano a casa e accendono la tv. E la tv, il più delle volte, vince (purtroppo) su quegli insegnanti. Rimane sempre la speranza di un cambio di rotta.

@ alfie
I hope so too, Alfie.
Young italian people is the victim of this regime that is emerging (accomplice television).
Thanks, see you soon

progvolution ha detto...

Gli stupri ci sono sempre stati, ora vengono sbattuti in prima pagina per alimentare la paura.
Il mostro è tra noi...
I media selezionano le notizie con dei criteri, al lettore capirli prima di essere gettato in una realtà costruita a fine strumentale
Sussurri obliqui

➔ Sill Scaroni ha detto...

Per vivere ha che tenere una Utopia. Perché senza questo ideale non siamo niente.

Ciao.

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