Cari docenti, tra qualche giorno si conclude l'anno scolastico e, con esso, un autunno fatto anche di proteste, soffocate dall'arroganza di un governo di manigoldi, capaci soltanto di guradare ai propri interessi.
L'estate è alle porte, i cancelli delle scuole a breve si chiuderanno, voi e gli studenti avete diritto al meritato riposo. Ma che riposo sarà per voi e per quei 42000 lavoratori che sono stati tagliati dalla scuola? Quale sarà il vostro pensiero, la mattina dopo il 30 giugno o dopo la fine degli esami di Stato? Vi sentirete sconfitti? Avviliti? Arrabbiati? Contenti?
L'anno che è appena trascorso, oltre all'amarezza, vi ha forse portato delle soddisfazioni; avrete senz'altro portato avanti progetti, obiettivi, programmi... avrete condiviso gioie e preoccupazioni con i vostri studenti, avrete respirato insieme nelle aule, vivendo in comunione parte della giornata. Forse ci saranno stati conflitti e discussioni con gli studenti, con i colleghi, con i presidi, ma è stata sicuramente vita, condivisione, testimonianza, vibrazione e questo nonostante tutte le difficoltà. Ma l'anno prossimo? Come affronterete il colpo basso del governo? Come farete con 8 miliardi in meno e senza quei 42000 professionisti?
Intimamente, mi chiedo quale sarà il pensiero di quegli insegnanti che hanno votato per questo governo. Vorrei chiedere a uno di loro -magari tra quelli che sono stati di fatto licenziati da questo governo- se hanno capito (stavolta loro) la lezione. Temo che non avrò mai risposta.
Al di là di queste domande, però, mi sento di esprimere nei vostri confronti tutta la mia solidarietà e la mia stima, per il lavoro che fate e per come lo fate, tra mille difficoltà che presto, ahimé, raddoppieranno. Il vostro contributo è fondamentale per il futuro del Paese. La conoscenza è uno dei nemici peggiori della mafia, dell'arroganza, del fascismo e di quel potere che vuole sudditi, anziché cittadini pensanti e coscienti. Il governo ha deciso di fabbricare ignoranti e voi dovrete raddoppiare le forze e, così, compensare questa anomalia tutta italiana. So che ci sono state scuole che hanno fatto appello ai genitori per l'acquisto di materiale minuto: siamo ridotti in questo stato, quando i Paesi civili, invece, investono sull'insegnamento, cioè sul loro futuro.
Allora dovrete stavolta insegnare a noi come si gestisce un'emergenza. Voi dovrete insegnarci la pazienza e la reazione intelligente, dovrete dare un esempio di forza intellettuale e di spirito creativo, uno spirito capace di contrastare questa deriva neofascista e arrogante. E dovete darcelo voi questo esempio, perché l'Italia è ormai inghiottita e addomesticata dalla televisione.
Salvate il nostro futuro, date una speranza a questa nostra Italia, insegnate la Storia e il rispetto, la convivenza civile e la solidarietà, la poesia e l'Arte, la riflessione, l'argomentazione, l'analisi, insegnate a saper discernere il bene dal male, offrite gli strumenti giusti per l'autodifesa intellettuale. Continuate a fare il vostro lavoro, come sempre, anche l'anno prossimo.
Grazie a tutti voi.
L'estate è alle porte, i cancelli delle scuole a breve si chiuderanno, voi e gli studenti avete diritto al meritato riposo. Ma che riposo sarà per voi e per quei 42000 lavoratori che sono stati tagliati dalla scuola? Quale sarà il vostro pensiero, la mattina dopo il 30 giugno o dopo la fine degli esami di Stato? Vi sentirete sconfitti? Avviliti? Arrabbiati? Contenti?
L'anno che è appena trascorso, oltre all'amarezza, vi ha forse portato delle soddisfazioni; avrete senz'altro portato avanti progetti, obiettivi, programmi... avrete condiviso gioie e preoccupazioni con i vostri studenti, avrete respirato insieme nelle aule, vivendo in comunione parte della giornata. Forse ci saranno stati conflitti e discussioni con gli studenti, con i colleghi, con i presidi, ma è stata sicuramente vita, condivisione, testimonianza, vibrazione e questo nonostante tutte le difficoltà. Ma l'anno prossimo? Come affronterete il colpo basso del governo? Come farete con 8 miliardi in meno e senza quei 42000 professionisti?
Intimamente, mi chiedo quale sarà il pensiero di quegli insegnanti che hanno votato per questo governo. Vorrei chiedere a uno di loro -magari tra quelli che sono stati di fatto licenziati da questo governo- se hanno capito (stavolta loro) la lezione. Temo che non avrò mai risposta.
Al di là di queste domande, però, mi sento di esprimere nei vostri confronti tutta la mia solidarietà e la mia stima, per il lavoro che fate e per come lo fate, tra mille difficoltà che presto, ahimé, raddoppieranno. Il vostro contributo è fondamentale per il futuro del Paese. La conoscenza è uno dei nemici peggiori della mafia, dell'arroganza, del fascismo e di quel potere che vuole sudditi, anziché cittadini pensanti e coscienti. Il governo ha deciso di fabbricare ignoranti e voi dovrete raddoppiare le forze e, così, compensare questa anomalia tutta italiana. So che ci sono state scuole che hanno fatto appello ai genitori per l'acquisto di materiale minuto: siamo ridotti in questo stato, quando i Paesi civili, invece, investono sull'insegnamento, cioè sul loro futuro.
Allora dovrete stavolta insegnare a noi come si gestisce un'emergenza. Voi dovrete insegnarci la pazienza e la reazione intelligente, dovrete dare un esempio di forza intellettuale e di spirito creativo, uno spirito capace di contrastare questa deriva neofascista e arrogante. E dovete darcelo voi questo esempio, perché l'Italia è ormai inghiottita e addomesticata dalla televisione.
Salvate il nostro futuro, date una speranza a questa nostra Italia, insegnate la Storia e il rispetto, la convivenza civile e la solidarietà, la poesia e l'Arte, la riflessione, l'argomentazione, l'analisi, insegnate a saper discernere il bene dal male, offrite gli strumenti giusti per l'autodifesa intellettuale. Continuate a fare il vostro lavoro, come sempre, anche l'anno prossimo.
Grazie a tutti voi.
8 commenti:
Ciao mi chiamo Davide e siccome non ho trovato un link per contattarti lo faccio qui! spero mi perdonerai! Volevo chiederti se eri disposto ad uno scambio link con il mio blog che si chiama " Ci pisciano addosso e ci dicono che piove" e che puoi trovare all'indirizzo http://davidecontrogolia.splinder.com/
Io ho già aggiunto il tuo sito fra i miei preferiti dato che lo leggo da molto tempo! Spero accetterai, se vuoi rispondermi l'email è dade_10@alice.it
Ciao e a presto!
Davide
La scuola dovrebbe svolgere in questo nostro martoriato paese una funzione essenziale. Secondo me, solo dalla scuola si può sperare di ripartire per distruggere questa ideologia di plastica in cui la TV ci ha immerso.
Un appello agli insegnanti, affinchè ricordino il ruolo fondamentale che svolgono nella società mi sembra più che appropriato.
Realtà durissima; un'emergenza difficile da gestire; hai affidato a loro un compito arduo. Oramai i danni sono stati fatti, la riforma esiste e quindi si dovrà cercare di limitare i danni e cercare di scendere in piazza per riprovare a riappropriarci almeno della possibilità di dissenitire.
@ dade_10
Sei già presente nel modulo '& friends'.
Per contattare l'équipe di questo blog, puoi cliccare su 'Email the autor' che si trova sotto ad ogni post.
Grazie
@ Vincenzo e a Daniele
E' compito anche dei docenti formare e informare i cittadini del futuro. Nonostante la 'riforma' e tutte le difficoltà (compreso uno stipendio ridicolo), sono convinto che i nostri insegnanti sapranno reagire, adattandosi e escogitando sistemi efficaci di insegnamento.
Nel mio istituto scolastico risultano quattro docenti in meno e nella riunione di ieri pomeriggio si è iniziato a discutere il nuovo assetto organizzativo.
Ma l'impoverimento culturale della scuola pubblica non nasce unicamente da questa pseudo-riforma, è un male antico almeno di vent'anni, è il frutto di una autonomia scolastica che invece di rispondere ai bisogni del territorio è stata usata per impoverire le scuole economicamente, è la conseguenza di un continuo cambiamento dell'assetto normativo - ogni governo ha introdotto delle modifiche - quasi un marchio di colore politico - troppo spesso non determinate da istanze pedagogiche o sociali ma necessarie a dare lustro al ministro di turno.
Il docenti fino ad oggi hanno resistito a tutti questi assalti anche partecipando agli scioperi, organizzando assemblee e volantinaggi, cercando insomma di fare informazione.
Grazie per questo tuo scritto, per la solidarietà che esprimi: ne abbiamo bisogno per poter costruire il domani.
@ amatamari
Hai ragione nel dire che è un male antico. E' evidente che questa ennesima 'riforma' è andata ad aggiungersi a quelle disastrose precedenti, creando una non-scuola. Per non parlare della famigerata 'autonomia' che serve, in realtà, a scaricare responsabilità ministeriali sui singoli istituti, salvo però consentire al Ministero di fare comunque ciò che vuole. Ma che autonomia è?
Ciao e grazie per il tuo impegno.
Ciao, sono un insegnante che sta per andare in pensione (o che si occuperà d'altro, meglio). Ho una visione piuttosto lunga (e larga) sulla questione. Le responsabilità sono di tutti. Avere un popolo ignorante facilita il suo governo. Le armi a disposizioni sono molte: l'indottrinamento mediatico e la conseguente misera o nulla coscienza critica di studenti, genitori e spesso docenti; la riduzione dei fondi; la paga davvero misera dei docenti che induce molti a dire "ma chi se ne frega"; la mancanza di controlli sulla qualità (effettiva!!!) del servizio; la convinzione che "dobbiamo costruire dei tecnici e dei professionisti". Ho cercato in questi anni di usare molte delle mie lezioni di Fisica per parlare dell'ambiente, dell'energia, delle risorse, dello stile di vita, del modo in cui l'economia determina le scelte attraverso parole vuote come PIL, crescita economica e altre balle di questo tipo.
Approfitto di questo blog, che seguo con interesse, per dire ai colleghi di non aver paura di raccontare agli studenti le cose come stanno davvero. Sarete soddisfatti voi e avrete creato una figura molto più importante di un tecnico, avrete creato un cittadino. Ciao, M.
@ emmebrus
Condivido pienamente il tuo esposto e, nel ringraziare anche te per ciò che hai fatto nella scuola e per la scuola, invito fortemente i tuoi colleghi sparsi nelle scuole d'Italia a usufruire del tuo consiglio finale.
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