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martedì 30 luglio 2013

Terroristi a chi?

Allo stato attuale, la lotta tra istituzioni e valsusini non ha molto a che fare con una galleria, in ballo c'è molto altro, c'è la volontà da parte dello stato di annientare la 'Libera repubblica della Maddalena', perché questa è un modello sociale di solidarietà, un esempio di autonomia locale che ha sempre voluto e ottenuto una sola cosa: vivere e lasciar vivere. Lo stato impazzisce quando non può controllare una comunità, quando non può sottomettere le persone alle sue logiche capitaliste militari e inumane, ed è per questo che dal palazzo avevano detto che questa dei NoTav è la questione più importante da risolvere, prioritaria. Lo crediamo! !Per i valsusini, però, ancora di più! E riguarda tutti, non solo la Val di Susa. Noi stiamo con la vita e con la libertà. 
Stasera, 30 luglio 2013, presidio in piazza del Comune a Bussoleno, alle ore 21.


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giovedì 4 aprile 2013

Comunicato della Federazione anarchica iberica

Troppi inganni e ruberie!
Troppi inganni e ruberie! Quando è finita la dittatura assassina e liberticida del generale Franco (appoggiata da tutti i poteri oligarchici dello Stato spagnolo), i settori che avevano portato e sostenuto al potere questo personaggio, contando sull'alleanza della sinistra istituzionale, condussero il paese verso un regime di monarchia parlamentare, supposto essere paragonabile al regime che avevano i paesi del denominato 'mondo occidentale': andremo a vivere in un paese felice con dei diritti e delle libertà.
In questo tempo, la dura realtà si è imposta. E noi abbiamo constatato che tutto questo non era altro che fumo negli occhi. Tutto era ricoperto da una vernice di presunta libertà di parlare e di votare, e questo assolutamente con tutti i governi che si sono succeduti (UCD, PSOE, e PP); il popolo che abita in quella che chiamano Spagna non ha fatto altro che perdere i diritti, il potere d'acquisto e la dignità conquistata nel corso di più di 150 anni di lotte che sono costate sudore, malori, prigioni, esilii, torture e morte. I governi di questo regime riuscirono in larga parte ad annichilire la capacità reattiva delle classi popolari, imponendo delle leggi restrittive che legalizzavano l'oppressione e lo sfruttamento.
E' stato tutto un inganno. In verità, il solo 'diritto' che accordarono fu quello di votare nelle elezioni che non servono a niente e che suppongono un'altra menzogna sui quali i settori potenti di questo Stato fondano il loro dominio.
Ed è così che oggi ci troviamo con un regime in decomposizione e melmoso. Il suo grado di putrefazione ha raggiunto il punto di esasperazione: assolutamente tutte le istituzioni sulle quali riposa questo sistema sono corrotte. La ruberia, legale o illegale, è permanente da parte di quelli che detengono il potere politico ed economico. I potenti non si preoccupano più, poiché sanno di essere intoccabili, che la prigione è solo per i poveri, e che in ultima istanza le loro situazioni sono difese dalla polizia e dall'esercito. Gli aristocratici, i banchieri e gli imprenditori rubano, è la loro funzione, e la casta politica, avvilita, li imita nel miglior modo possibile, aiutandoli nel saccheggio (citiamo solo qualche esempio, gli affari Urdangarín-Famille royale, Bankia-Rato, Díaz Ferrán, Arturo Fernández, Gürtel-Bárcenas, le centinaia di migliaia di euro regalati dallo Stato alle banche, l'immensa corruzione politico-padronale, ecc.). E nel frattempo, noi sopportiamo le loro riforme del lavoro e le loro privatizzazioni che li arricchiscono ancora di più, i fasti e gli sprechi dei loro party e delle loro gozzovigliate, le loro misure anti-operaie che essi giustificano dicendo che non ci sono soldi nel paese: un insulto supplementare...
L'oltraggio fatto al popolo lavoratore è immenso, e raggiunge dei livelli insopportabili per decine di milioni di persone. Ci hanno trasformati in robot che bisogna tenere a bada affinché essi possano conservare i loro lussi e i loro vizi... E noi siamo in molti a domandarci: che cosa possiamo fare?
Noi che ci riferiamo all'anarchismo sociale e organizzato, proponiamo qualche idea:

- nessun voto per i politici e i loro omologhi.
- ritirare i soldi dalle banche.
- organizzare dei collettivi autogestiti di produttori e consumatori.
partecipare alle mobilitazioni che difendono la verità e i nostri diritti basati sull'uguaglianza, la libertà e la solidarietà.
- insubordinazione e disobbedienza a tutte le leggi e i decreti ingiusti.
- non accettare alcun licenziamento, né un'espulsione di più.
- opposizione frontale al saccheggio organizzato e al degrado delle nostre condizioni di vita e di lavoro.
- utilizzare lo sciopero e il boicottaggio come strumenti di difesa e di attacco.
- riprenderci ciò che è nostro, cioè tutto.
- riunirci in seno a gruppi e organizzazioni orizzontali, senza gerarchia, dove il dominio dell'uno sull'altro non esiste, e che non sono dipendenti finanziariamente né dallo Stato, né dai capitalisti.
Partendo da qui, noi potremo recuperare la nostra dignità in quanto popolo, e avanzare verso una rivoluzione sociale integrale che trasformerà questa società corrotta in una società di individui liberi ed eguali.

Gruppo Terra
della Federazione anarchica iberica.

Trad. italiani imbecilli - blog

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mercoledì 3 aprile 2013

25-5-2013. Marcia mondiale contro Monsanto

Il 25 maggio 2013 sarà la giornata mondiale contro la Monsanto, colosso produttore di OGM, finanziatore di politiche criminali contro la salute dei popoli, sequestratore di semenze naturali, ecc. I popoli del mondo si stanno già organizzando per una marcia collettiva da svolgersi in ogni città. Per vedere le località dove è già prevista l'organizzazione della marcia VEDI QUI. Per altri riferimenti:

Di seguito la lista dei prodotti da non comprare


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mercoledì 27 marzo 2013

Francesco, perché non abolisci la 'dottrina della Scoperta'?

L'appello al papa lo rivolgono ben 500 mila nativi americani, i quali oggi sperano (è la parola giusta) che un gesuita a capo della chiesa cattolica abolisca questa legge che gronda sangue e sfruttamento sin dalla sua concezione, era il 1455, e il papa che l'ha voluta è stato Nicola V.
Che cosè questa 'dottrina della scoperta'? E' una legge autoritaria con la quale i cattolici si arrogano (oggi come ieri) il diritto di fare quello che vogliono dei territori 'scoperti' oltreoceano e dei suoi originari abitanti, previa presa di possesso coercitivo degli uni e degli altri. A causa di questa legge, infatti, i popoli nativi furono subito schiavizzati, sottomessi, depredati di tutto. Spade cattoliche e malattie europee fecero il cospicuo resto. Su cosa si basa questa legge molto evangelica, caritatevole e fraterna? Si basa sul concetto secondo cui -detta terra terra- 'io so io, e voi nun siete ncazzo', nel senso che questa legge ha consentito ai governi americani, dopo i primi colonizzatori, di non legittimare in alcun modo i pagani. In questo modo i cristiani, ma anche gli ebrei e i musulmani, si sono arrogati il diritto di colonizzare le terre e di opprimere tutti i nativi, dando così una forma legale al diritto di saccheggio e di tortura. E in tutte le cause giudiziarie, ovviamente, i nativi hanno sempre perso anche per colpa di questa legge.
Ora questi popoli nativi, mearvigliosi, molti ancora ingenui, rispettosi degli esseri viventi e della natura, sperano che un tizio di nome Francesco, dall'aspetto esteriore più sobrio ma con tutto il potere sempre in mano come i predecessori, riesca a essere degno del nome che si è argutamente scelto, e che possa onorare il Cantico di quell'altro Francesco, quello di Assisi, che inizia con 'laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature'. Sottolineiamo tucte.
Auguriamo a questi popoli che il loro secolare desiderio di libertà venga esaudito, e che quindi possano riottenere tutti i diritti, ma dobbiamo anche essere realisti. Come può un gesuita far torto ai gesuiti? E soprattutto, come può la chiesa concedere i beni e i diritti, se proprio il saccheggio di beni e diritti è stato per la ecclesia la fonte di ricchezza primaria proveniente da occidentes? Eppure... vogliamo anche essere provocatoriamente ottimisti, e lanciamo una proposta al papa: caro Francesco, se davvero vuoi essere povero (essere o sembrare?), restituisci ai nativi tutti i beni che la chiesa ha rubato oltreoceano, e anche le loro terre, e la loro dignità. Vedrai che l'operazione farà guadagnare molti punti alla chiesa, in tremenda crisi morale, o pensi forse che sia sufficiente mettersi al collo una croce di ferro (realizzata non certo dai preti) e togliere qualche paramento dorato dai corridoi dove le telecamere hanno libero accesso? Sì, forse basta questo alla ggente credulona.


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lunedì 25 febbraio 2013

Disertiamo!

In questa precisa epoca storica dominata dal sedicente 'ordine di stato', dove le masse tenute in cattività non fanno altro che subire e protestare sofferenti di tutte le violenze e le ingiustizie del sistema trimillenario, esiste una possibilità concreta di recuperare la libertà. Questa possibilità consiste nel creare zone di autonomia, più o meno grandi, a seconda del numero degli individui che le compongono e delle loro necessità. Pur sapendo che la libertà conquistata sarà continuamente messa a repentaglio dalla violenza dello stato e dei suoi birri, le contingenze denunciano l'urgenza della costruzione di 'piccole società parallele' sempre più sganciate dai vincoli sistemici, capitalisti, gerarchici, fascisti, mafiosi. Non sarebbe neppure una novità, bensì, se vogliamo, un'inversione di marcia.
Sappiamo infatti che gli stati nazionali sono stati creati in età moderna (XV -XVI secolo) dopo che i regnanti avevano distrutto la rete formata dalla galassia di villaggi che vivevano in relazione solidale tra loro. L'atomizzazione che rendeva molti villaggi autonomi e informalmente confederati, venne infatti soggiogata dal potere centrale delle monarchie europee costituitesi espressamente per governare e sfruttare anche l'ultimo dei contadini, fino a dissolvere tutti gli individui nella 'massa'. Occorre allora ri-costruire realtà libere e sganciate dal centralismo burocratico, rendersi sempre più autonomi. Non sto parlando alla 'massa', essa si ritiene incapace e immatura, la massa è buona solo a obbedire agli ordini di un leader (e in nome suo sì, la massa è capace di fare tutto, anche morire e costruire piramidi, nell'asservimento è efficientissima). 
Parlo invece agli anarchici, a chi ha a cuore la propria dignità, l'umanità, i valori naturali e universali della pace, della giustizia, della fratellanza, della libertà incondizionata, parlo a chi sa lottare per questi valori. Abbiamo bisogno di più esempi, abbiamo necessità di trapuntare il territorio di comunità autogestite, confederate, consociate, sorrette da leggi decise da ognuno in libere assemblee. Cose che sappiamo fare da tempo, e che già facciamo, ma ne servono di più, non solo per dare alla massa esempi tangibili (quand'anche volessero vederli, ne dubitiamo), ma per la nostra stessa sopravvivenza in quanto persone, e non sudditi costretti ad esserlo.
Perciò questo è un invito a disertare. Mi rivolgo così, via blog, agli anarchici, alla anarchiche, alle persone di buon senso che non legittimano questo disordine e questa violenza istituzionalizzati. Usciamo dalle sedi, troviamoci, costruiamo ovunque comunità, anche se non è facile, anche se abbiamo tutti contro, e conquistiamoci la nostra libertà. Che sia finalmente vita!

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sabato 16 febbraio 2013

Appello dalla Grecia

For a black february 2013
Svegliatevi, partecipate, infuriatevi – Guerra alla guerra dei governanti!

Solidarietà totale e incondizionata al popolo, ai fratelli e alle sorelle anarchiche in Grecia! La situazione si aggrava ogni giorno che passa. I bambini svengono a scuola per deficit alimentare. Gli anarchici continuano la loro resistenza in un clima di repressione inaudita che li tocca da vicino. Tutti gli spazi liberati sono sotto assedio costante da parte della polizia e dei fascisti. Gli scioperi, le occupazioni della terra, la riappropriazione degli alloggi, i progetti autonomi, sono esperienze di resistenza attiva che servono anche come rifugio per la popolazione, ma il governo dà ordine di attaccare e distruggere questi spazi di libertà. La macchina repressiva dello Stato segue da vicinissimo ogni singola mossa anarchica. E tuttavia la lotta non si fa intimidire e va avanti, scavalca le sorveglianze ogni volta che ciò è possibile. Gli anarchici e le anarchiche in Grecia mandano un messaggio: 'non ci sono confini nei nostri cuori, per ogni progetto distrutto, due nuovi dovrebbero sorgere in tutto il mondo, per ogni compagno imprigionato, le nostre azioni dovrebbero parlare'. 
 
For a black february 2013
Banners multilingue e pdf qui

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giovedì 17 gennaio 2013

Mobilitazione generale NoMuos. Ragusa, 19 Gennaio 2013

 Rilanciamo il comunicato del Coordinamento Regionale dei Comitati NoMuos. Potete leggerlo A QUESTO LINK

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giovedì 14 giugno 2012

Campagna 10×100. Firma l'appello anche tu

Nasce la campagna 10×100 per la liberazione dei compagni e della compagne accusate di devastazione e saccheggio per i fatti del G8 di Genova 2001. La campagna verrà lanciata il 12 giugno con una conferenza stampa presso la Cassazione a Piazza Cavour alle 14.
Da tutto il mondo arriva il grido di solidarietà alle dieci persone che il 13 luglio prossimo potrebbero diventare i capri espiatori di quella che al G8 di Genova è stata definita e rimane ancora 'la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale' (Amnesty International).
Sulla base di un vetusto e infame articolo di legge fascista del 'Codice Rocco', di cui la 'repubblica democratica' ancora si serve molto opportunisticamente, 10 persone potrebbero quindi vedersi confermare in Cassazione una condanna a complessivi 100 anni di carcere, quando è noto a tutti invece che i veri reati in quel G8 li ha commessi lo Stato con la sua mattanza preordinata, con le molotov piazzate per incolpare e massacrare gente innocente, con la 'macelleria messicana' alla scuola Diaz, con l'assassinio di Carlo Giuliani. Eppure, chi in quei tragici giorni stava al comando delle orde armate (Gianni De Gennaro), oggi è stato promosso sottosegretario alla presidenza del consiglio. Lo Stato premia i responsabili dei suoi stessi crimini, e si autoassolve.


Il G8 di Genova, con tutti gli orrori commessi dall'ordine costituito, potrebbe diventare un dossier chiuso e depositato per sempre in un archivio polveroso, sigillato da una conferma di condanna per 10 persone (tra le 300.000 presenti a Genova), le cui uniche colpe sono state quelle di aver gridato che un altro mondo è possibile, di aver difeso i diritti di tutti, e di essersi difesi essi stessi da una guerra in atto che non avevano voluto, non avevano cercato, non avevano creato.
L'appello è rivolto a tutta la società civile e al mondo della cultura, affinché la condanna non venga confermata. L'intento persecutorio nei confronti di queste 10 persone ha natura esclusivamente politica e, attraverso una infausta sentenza di condanna da parte della Cassazione, potrebbe rivelarsi come l'ennesima e ingiusta punizione per chi assume posizioni esclusivamente ideologiche o di opinione.

Per firmare l'appello CLICCA QUI


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martedì 17 gennaio 2012

inerziAnarchica

Compagni e compagne, al di là dei meriti che ognuno di voi ha, individualmente, indubbiamente, e sui cui meriti da questo blog ci sentiamo di porre tutta la stima, oggi esprimiamo la nostra amarezza nei riguardi dell'inerzia che caratterizza l'universo anarchico con tutte le sue sfumature e gradazioni, soprattutto alla luce delle contingenze, dei fatti sociali e politici (nazionali e internazionali), delle nervose vibrazioni delle masse sfruttate. L'indubbia capacità di analisi delle questioni sociali che contraddistingue libertari e anarchici, aggrava vieppiù la situazione di stallo (così viene percepita) dei nostri gruppi, colpevolmente disuniti e immobili di fronte ad un'urgenza più volte da noi sottolineata e sostenuta, e che va ben oltre i problemi delle realtà locali. Qui siamo di fronte a tutt'un popolo sfruttato che cerca dei riferimenti. E a fronte di questa urgenza la forza anarchica risulta ancora troppo atomizzata, circoscritta, quindi sostanzialmente assente.
Siamo giunti a un punto della Storia dove le coscienze stanno maturando e indirizzandosi verso una volontà di autonomia, dove lo sdegno e la rabbia crescono di pari passo alla voglia di vero cambiamento, e dove la pressione sociale vuol trovare un suo sfogo. Conosciamo lo sfogo cieco del popolo che si rivolge sempre verso la prima feritoia che trova. Qual è oggi questa feritoia? Dove sta andando il popolo a cercare sollievo catartico (ahinoi momentano)? Verso coloro che, opportunisticamente, stanno cavalcando i moti di disperazione. Poco importa al popolo quale bandiera si leverà in testa, perché purtroppo in questo stato di cose, in questa urgenza, ogni bandiera è buona per chi deve sfogarsi. Anche in questo caso la Storia insegna. E mentre al solo fine di ottenere consenso i fascisti si preparano a dare illusoriamente al popolo ciò che esso pretende, gli anarchici, che non hanno menzogne, né partiti, né autorità da imporre a nessuno, bensì una prospettiva di libertà concreta e porte spalancate alle istanze del popolo, si ritagliano luoghi angusti di azione, i quali, ancorché importanti e umanamente preziosi, finiscono per rimanere fagogitati da tutto ciò che accade intorno.
Da tempo denunciamo la carenza di una propaganda cooperata, di uno stimolo comune che vada nell'identica direzione (certo, 'ostinata e contraria', ma che sia progetto comune), senza che ciò comporti il 'rischio' assurdamente paventato dell'omologazione. L'ultimo convegno nazionale della FAI risale al novembre 2011, e i temi trattati non fanno riferimento alla necessità della presenza anarchica, unitaria, sull'intero territorio. Può darsi che questa necessità sia avvertita soltanto da noi del blog e dal giornale Sicilia Libertaria, ma anche la nostra è una voce. Anche se oggi registriamo un logico e crescente interesse delle persone nei riguardi dell'anarchia, le agitazioni, i fermenti di massa, il turbine delle contingenze... non consentono al popolo un orientamento preciso sulla base dei nostri esempi diffusi a macchia di leopardo. Altre forze, le più terribili e criminali, hanno già preparato la loro subdola trappola, le loro autoritarie bandiere, le loro ipocrite proteste, sfruttando l'emotività e le pulsioni di libertà di quanti non saranno mai liberati, ma ancora sfruttati.
Alcuni compagni (troppo pochi) mantengono la convinzione e anche la tradizione di una propaganda diretta, fatta di comizi e di porte aperte; ci sono anche insegnanti anarchici che con coraggio e ostinazione educano alla libertà non nascondendo mai la parola 'anarchia', e questo, secondo noi, dovrebbe essere d'esempio, perché se è vero che l'anarchia è la naturale predisposizione all'umana coscienza, e se questa predisposizione necessita di tempo per liberarsi dalle sovrastrutture imposte da secoli di oppressione, è anche vero che un'azione di propaganda coordinata e pensata anche come progetto politico, ruba molti anni al tempo stesso e a tutti gli autoritarismi, a tutto vantaggio della nuova e libera umanità che amiamo.

Se vogliamo vedere un mondo di persone unite nella libertà, facciamo che la libertà ci renda visibilmente uniti.



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domenica 8 gennaio 2012

Collettivo dei licenziati al Cantiere navale di Trapani: 'ci siamo presi quello che è nostro'

Solidarietà incondizionata alle 59 famiglie sul lastrico. E solidarietà ai lavoratori che da più di un mese, a fronte dei licenziamenti arbitrari da parte del padrone, hanno occupato la petroliera 'Marettimo M.' e si sono costituiti in un collettivo autorganizzato.
Dicono: 'abbiamo preso in mano il nostro futuro e per difendere il nostro lavoro ci siamo costituiti in collettivo autorganizzato. Dopo due mesi di presidio permanente davanti i cancelli del Cantiere, discussioni e assemblee, ci siamo presi quello che è nostro, quello che abbiamo fatto con le nostre mani e i nostri sacrifici: abbiamo occupato la petroliera “Marettimo M.” Siamo sulla nave da più di un mese ormai e abbiamo trascorso il natale e il capodanno lontani dalle nostre mogli e dai nostri figli. Noi non avevamo nulla per cui festeggiare'.
Intanto emergono già le irregolarità dell'azienda che gestisce il cantiere, tra le quali lo sversamento di liquami in mare e altre anomalie criminali. 'Non scenderemo dalla nave', dicono i lavoratori determinatissimi.
Sarà una lotta dura, alla quale daremo sostegno. E il sostegno da parte di tutti è la richiesta precisa di questi lavoratori. Non avranno soltanto il sostegno di Trapani, è sicuro, soprattutto se la loro lotta verrà resa pubblica in maniera capillare. Diffondete il link.

Foto del corteo CNT a sostegno dei lavoratori, 8 gennaio 2012

Fonte
Altre foto
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giovedì 5 gennaio 2012

Nascono M31 e la prima marcia europea contro il capitalismo

Non si è certo sopito il movimento spagnolo 15M, e neppure il 15O e Occupy, e ad essi oggi si aggiunge M31, che sta per 31 Marzo, giornata della prima marcia europea contro il capitalismo. Sarà una giornata di azione con dimostrazioni simultanee in vari Paesi europei contro i poteri finanziari, contro il neoliberismo imposto dalla BCE, dall'UE e dalla FMI.
La decisione di creare M31 è stata presa nel corso di un meeting internazionale tenutosi a Francoforte e al quale hanno partecipato organizzazioni dalla Grecia, dalla Spagna, dalla Polonia, dall'Austria e dalla Germania. L'obiettivo è quello dare un segnale di presenza europopolare e cooperativa contro le misure di austerity imposte dalla Gemania, contro la crisi che grava sui lavoratori, sui disoccupati, sui migranti, sugli studenti... e non su chi la crisi l'ha prodotta.
Attenzione, come il '15M' e 'Occupy', anche questo movimento europeo non è soltanto di protesta, la volontà propositiva c'è, si chiede a gran voce auto-organizzazione. Questo vuol dire che ormai in ogni angolo del pianeta si è giunti a comprendere che l'unica via d'uscita è l'autogestione della cosa pubblica, l'abolizione delle gerarchie e dei partiti. La favola della rappresentanza democratica sta per finire?
'Noi protestiamo contro la propaganda nazionalista che prende di mira i salariati del Sud Europa, e contro la presenza militare europea ai confini degli Stati membri. Gli organizzatori dell'M31 chiamano ad una solidarietà transnazionale tra tutte le persone colpite dai tagli, dalle privatizzazioni, e dallo sfruttamento capitalista'.
La marcia del 31 Marzo sarà il preludio di altre proteste per tutto il 2012. Noi di 'Italiani Imbecilli' pensiamo che la presenza dei sindacati non gioverà, e tuttavia crediamo che la presa di coscienza dovuta a queste iniziative sempre più presenti e globali sarà determinante per un vero cambiamento che speriamo davvero prossimo.

march31.net

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martedì 3 gennaio 2012

14-1-2012, manifestazione nazionale contro il razzismo

Nessun essere umano è illegale. Secondo i principii umani e naturali, illegali sono invece tutte le lobby dei poteri politici, economici, finanziari, industriali, militari, ecclesiastici. Non c'è rassegnazione nel popolo, se lo mettano bene nella testa, la lotta va avanti e non si fermerà finché non verrà abbattuto il sistema che genera anche il razzismo, che vuole il razzismo, che inventa il razzismo (inesistenti paure annesse).
Sabato 14 gennaio tutti a Roma, in piazza della repubblica, ore 14, non solo per combattere i pregiudizi e l'ignoranza, ma anche per dimostrare che nel mondo non esistono nemici, ma fratelli e sorelle che vengono sfruttati, ricattati, oppressi, perseguitati, condannati dal sistema. Non bastano le leggi per impedirci di gridare stop al razzismo, non bastano le retoriche nazionaliste per impedirci di abbracciare i nostri fratelli d'oltre frontiera, per noi non esistono confini, non esistono stranieri, non esistono popoli nemici.
La manifestazione è stata organizzata e pensata nel corso di un incontro, al quale hanno partecipato un numero considerevole di profughi, l’Associazione 3 febbraio, Socialismo rivoluzionario, l’Unicobas, la Cgil, i Comitati Solidali e Antirazzisti, l’Associazione Energia per i diritti umani. Vogliamo un permesso di soggiorno umanitario per tutti i rifugiati.
Dopo i gravissimi fatti di Firenze e la manifestazione del 17 dicembre, sarà quest'altra manifestazione a dare continuità all'esigenza umana di solidarietà, anche alla (cattivissima) luce della 'beffa Maroni-Tremonti-Monti' sui permessi di soggiorno da far pagare agli stranieri per comprare la croce agli altri stranieri da espellere, chiodi compresi. Questa sì è violenza, ed è violenza di Stato, come sempre.
A Roma non ci sarà la Cgil, per sua decisione, ne prendiamo atto. Ci sarà invece il popolo della giustizia sociale, della fratellanza, della cooperazione, della solidarietà. E tutti abbiamo qualcosa da dire, da fare, da esigere:

- uniti e solidali contro ogni razzismo
- accoglienza umana per tutti/e
- libera circolazione e soggiorno per tutti gli immigrati
- cittadinanza per chi nasce in Italia (ius soli)
- contro la Bossi–Fini, il pacchetto sicurezza e il reato di clandestinità

Prime adesioni: Coordinamento Stop Razzismo, Associazione Interetnica e Antirazzista “3 febbraio”, Socialismo Rivoluzionario, Cib-Unicobas, Partito Umanista, Socialismo Libertario, Associazione Energia per i diritti umani (Roma).



Ci sarà un altro incontro prima del 14, precisamente giorno 10, alla Casa della Comune, in via di Porta Labicana 56/A, ore 18:30, a cui sono invitati tutti coloro che vogliono sostenere la manifestazione del 14 gennaio.



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