Questa legge, diciamolo subito, non latitava nel nostro già pingue panorama legislativo. Questa non è neppure una legge complementare a quelle già esistenti. Si configura meglio come una legge sostitutiva, poiché ribalta, svilisce e annulla il ruolo delle istituzioni preposte, fino ad oggi, alla tutela del cittadino. Le ronde, anziché la Polizia (per dirne una).
Come e perché siamo giunti a questo punto?
Bisogna partire da molto lontano, ma cercheremo di sintetizzare il più possibile, anche a rischio di banalizzare (i post di un blog non possono essere troppo lunghi).
Gli anni '80
Dopo l'ondata ribelle dei giovani del '77, da tempo impegnati politicamente e attivi sul territorio con mille iniziative di gruppo, si ebbe una fase in cui ogni settore sociale di interesse giovanile venne svuotato e sostituito da un vero e proprio 'nulla'. Un esempio è quello relativo alla musica: dai testi impegnati dei cantautori si passò alla discomusic e alla -passateci il neologismo- 'protoelettronica' (Kraftwerk, Rockets, Jean Michel Jarre, Cerrone...), dove l'accento era posto sulla forma, più che sul contenuto (anche perché non v'erano più contenuti). Proprio a cavallo dei due decenni, inoltre, l'uso delle droghe pesanti presso i giovani contribuì notevolmente all'operazione di lavaggio del substrato culturale acquisito e della capacità di critica. Intanto a metà degli anni Ottanta, i cartoni animati avevano già trasformato Biancaneve in Mazinga, si affermarono modelli statunitensi di edonismo sfrenato e la musica prese parte attiva con la cosiddetta 'New wave'. Tutto diventò apparenza e culto dell'estetica. I giovani degli anni Ottanta si distaccarono così dal dibattito politico e si allontanarono anche da quello delle istanze sociali.
Gli anni '90
I giovani, ormai svuotati nella coscienza, si abituarono presto all'edonismo reaganiano, al benessere, al fitness, al rampantismo, alla tv commerciale e alla musica elettronica ridondante della discoteca. Se nelle fiat 127 degli anni '70 facevano bella mostra di sè le musicassette di De andrè e di Guccini, negli anni '90 non mancavano i cd di Madonna nell'Alfa Romeo 155. La nuova generazione divenne, insomma, un sacco vuoto. A quel punto, fu facile riempire il sacco con nuove ideologie imposte dal sistema (non più controllabili dai soggetti riceventi), basate su un'enorme quantità di luoghi comuni, come l'idea del 'cattivo extracomunitario', del 'mito del guerriero' che si tradurrà in 'uomo forte', quindi -per banale associazione- 'dittatura', infine 'sono di destra e amo Mussolini'. Un cervello siffatto, iniettato di disvalori e di paure verso il prossimo (specie se di un certo tipo di straniero), non poteva non essere terreno fertile per la neonata Lega Nord, la quale fece leva su questa ignoranza diffusa e su questi luoghi comuni, annunciando di voler spazzare via lo straniero 'a pedate nel culo'. Gli annunci della Lega hanno sempre, nel loro costrutto, un elementarismo esasperato che fa presa sui meno acculturati. E' un linguaggio triviale, da taverna, volgare, ma efficace per un 'bacino di utenza' profondamente ignorante.
Oggi
La società italiana odierna soffre di questa mediocrità. L'ignoranza è diffusissima. Gli stereotipi sugli extracomunitari sono diventati solidi e pronti ad accogliere l'ideologia xenofoba e fascista. Un ministro dell'Interno leghista è il risultato di un consenso popolare basato su slogan populisti e demagogici, ma anche di un ricatto: quello di Bossi nei confronti di Berlusconi. Ma questa è un'altra storia.
PS. Perdonate la sintesi e le relative, inevitabili banalizzazioni.
Come e perché siamo giunti a questo punto?
Bisogna partire da molto lontano, ma cercheremo di sintetizzare il più possibile, anche a rischio di banalizzare (i post di un blog non possono essere troppo lunghi).
Gli anni '80
Dopo l'ondata ribelle dei giovani del '77, da tempo impegnati politicamente e attivi sul territorio con mille iniziative di gruppo, si ebbe una fase in cui ogni settore sociale di interesse giovanile venne svuotato e sostituito da un vero e proprio 'nulla'. Un esempio è quello relativo alla musica: dai testi impegnati dei cantautori si passò alla discomusic e alla -passateci il neologismo- 'protoelettronica' (Kraftwerk, Rockets, Jean Michel Jarre, Cerrone...), dove l'accento era posto sulla forma, più che sul contenuto (anche perché non v'erano più contenuti). Proprio a cavallo dei due decenni, inoltre, l'uso delle droghe pesanti presso i giovani contribuì notevolmente all'operazione di lavaggio del substrato culturale acquisito e della capacità di critica. Intanto a metà degli anni Ottanta, i cartoni animati avevano già trasformato Biancaneve in Mazinga, si affermarono modelli statunitensi di edonismo sfrenato e la musica prese parte attiva con la cosiddetta 'New wave'. Tutto diventò apparenza e culto dell'estetica. I giovani degli anni Ottanta si distaccarono così dal dibattito politico e si allontanarono anche da quello delle istanze sociali.
Gli anni '90
I giovani, ormai svuotati nella coscienza, si abituarono presto all'edonismo reaganiano, al benessere, al fitness, al rampantismo, alla tv commerciale e alla musica elettronica ridondante della discoteca. Se nelle fiat 127 degli anni '70 facevano bella mostra di sè le musicassette di De andrè e di Guccini, negli anni '90 non mancavano i cd di Madonna nell'Alfa Romeo 155. La nuova generazione divenne, insomma, un sacco vuoto. A quel punto, fu facile riempire il sacco con nuove ideologie imposte dal sistema (non più controllabili dai soggetti riceventi), basate su un'enorme quantità di luoghi comuni, come l'idea del 'cattivo extracomunitario', del 'mito del guerriero' che si tradurrà in 'uomo forte', quindi -per banale associazione- 'dittatura', infine 'sono di destra e amo Mussolini'. Un cervello siffatto, iniettato di disvalori e di paure verso il prossimo (specie se di un certo tipo di straniero), non poteva non essere terreno fertile per la neonata Lega Nord, la quale fece leva su questa ignoranza diffusa e su questi luoghi comuni, annunciando di voler spazzare via lo straniero 'a pedate nel culo'. Gli annunci della Lega hanno sempre, nel loro costrutto, un elementarismo esasperato che fa presa sui meno acculturati. E' un linguaggio triviale, da taverna, volgare, ma efficace per un 'bacino di utenza' profondamente ignorante.
Oggi
La società italiana odierna soffre di questa mediocrità. L'ignoranza è diffusissima. Gli stereotipi sugli extracomunitari sono diventati solidi e pronti ad accogliere l'ideologia xenofoba e fascista. Un ministro dell'Interno leghista è il risultato di un consenso popolare basato su slogan populisti e demagogici, ma anche di un ricatto: quello di Bossi nei confronti di Berlusconi. Ma questa è un'altra storia.
PS. Perdonate la sintesi e le relative, inevitabili banalizzazioni.
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10 commenti:
Sintetico ma efficace.
Grazie, pia. Bontà tua
E quindi?
Il resto va da sè
ottimo post, esatto il resto va da se
Io l'autoradio a cassette ce le ho ancora, e anche le musicassette di Guccini e De Andrè!
(Nostalgico)
Andrew, anche a te dico 'bontà tua'
@ anonimo nostalgico
Io non ho mai voluto l'automobile, ma, come te, ho ancora una valanga di cassette anni '70 :-)
bel post, concordo e mi rattristo e però non perdo la speranza, ciao!
c'è da chiedersi, provocatoriamente, se la democrazia sia il sistema di governo più adatto, visto che la gente vota con la pancia, e non con la testa, svuotata da anni di "fuffa".
Noi piccoli resistenti riusciremo a unirci e a riprendere il ruolo che ci spetta?
Comunque non darei la colpa alla musica, perché conosco tantissime persone con coscienza critica che non disdegnano i Kraftwerk piuttosto che i B-52.
@ Manuel
La democrazia ha un solo difetto: consente ai dittatori di prendere il potere. Siamo noi ad avere molti difetti e a consentire che la democrazia venga trasfigurata.
Riguardo alla musica, molti musicologi affermano quanto detto nel post (ma ci vuol poco a capirlo). Io adoro i B-52's, ma non mi fanno riflettere come Guccini e De Andrè. NOn è una questione di 'piacere', ma di 'utilità'. Ciao
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