In ogni programma della Rai viene ricordato di pagare il canone. La canzoncina dello spot, ormai, la miagolano anche i miei gatti (talmente è martellante). Se al suo posto fosse stato mandato in onda uno spot sulle menzogne di questo governo, oggi avremmo dovuto cambiare il nome del blog (felicemente).
Un'arma micidiale, la tv, in mano ai governi di turno!
Se penso al 'Modello Jakobson', mi rendo conto che c'è un errore, o meglio, una lacuna (ma nel 1956 che ne sapeva Jakobson? La tv, in Italia, era neonata). Quale lacuna? Manca una funzione nel processo comunicativo teorizzato da Jakobson, cioè quella autoreferenziale.
In ogni programma, la tv non fa altro che pubblicizzare se stessa e i suoi personaggi, in un'autoreferenza contina. Guardiamo i quiz, ad esempio: su dieci domande, almeno la metà si riferiscono alla vita e agli atti dei personaggi dello spettacolo. Come si chiama la trasmissione di Mike Bongiorno inaugurata in tale anno? E ti dànno pure le opzioni (Lascia o raddoppia, Rischiatutto, Flash). E nei TG? Tra le notizie, certe volte, è presente anche quella relativa all'ultima uscita del cd di questo o di quell'altro cantante. O l'imminente esordio di tal attore in tale ruolo (magari con intervista all'attore). Per non parlare della presenza dei cinepanettoni, spalmati in ogni trasmissione. Potrei andare avanti, ma penso che questi esempi già bastino. E poi, questo martellamento continuo sul pagamento del canone che... vabbè... sarà anche pubblicità, ma enormemente esagerata e poi a chi? A Minzolini e Vespa? A Ratzinger e servi vari? Non bastano gli introiti della pubblicità? Non mi piace che si pubblicizzino armi. E non mi piacciono le armi!
Quel che penso è che un medium basato sulla funzione autoreferenziale sia fortemente viziato da una debolezza di fondo, da una fragilità consapevole che vuole essere mascherata ad ogni costo, al fine di autopreservarsi il più possibile. Ma se la tv è parte del sistema, se ne deduce che tutto il sistema è fragile ed ha enormemente paura di estinguersi. Basterebbe un niente... una buona coscienza critica da parte di ognuno di noi, perché tutto volga al meglio e al giusto.
Un'arma micidiale, la tv, in mano ai governi di turno!
Se penso al 'Modello Jakobson', mi rendo conto che c'è un errore, o meglio, una lacuna (ma nel 1956 che ne sapeva Jakobson? La tv, in Italia, era neonata). Quale lacuna? Manca una funzione nel processo comunicativo teorizzato da Jakobson, cioè quella autoreferenziale.
In ogni programma, la tv non fa altro che pubblicizzare se stessa e i suoi personaggi, in un'autoreferenza contina. Guardiamo i quiz, ad esempio: su dieci domande, almeno la metà si riferiscono alla vita e agli atti dei personaggi dello spettacolo. Come si chiama la trasmissione di Mike Bongiorno inaugurata in tale anno? E ti dànno pure le opzioni (Lascia o raddoppia, Rischiatutto, Flash). E nei TG? Tra le notizie, certe volte, è presente anche quella relativa all'ultima uscita del cd di questo o di quell'altro cantante. O l'imminente esordio di tal attore in tale ruolo (magari con intervista all'attore). Per non parlare della presenza dei cinepanettoni, spalmati in ogni trasmissione. Potrei andare avanti, ma penso che questi esempi già bastino. E poi, questo martellamento continuo sul pagamento del canone che... vabbè... sarà anche pubblicità, ma enormemente esagerata e poi a chi? A Minzolini e Vespa? A Ratzinger e servi vari? Non bastano gli introiti della pubblicità? Non mi piace che si pubblicizzino armi. E non mi piacciono le armi!
Quel che penso è che un medium basato sulla funzione autoreferenziale sia fortemente viziato da una debolezza di fondo, da una fragilità consapevole che vuole essere mascherata ad ogni costo, al fine di autopreservarsi il più possibile. Ma se la tv è parte del sistema, se ne deduce che tutto il sistema è fragile ed ha enormemente paura di estinguersi. Basterebbe un niente... una buona coscienza critica da parte di ognuno di noi, perché tutto volga al meglio e al giusto.
8 commenti:
La cosa che trovo più assurda, in questo discorso, e che comunque trovavo già assurda prima, è l'ultimo collegamento del tg con la trasmissione che andrà in onda 10 minuti dopo.
A parte che in un tg non si dovrebbe parlare di varietà, ma qual'è il senso di questa cosa?
secondo me si sta perdendo il controllo della realtà: la tv è solo spazzatura, basta vedere scodinzolini che fa il portavoce del padrone.
ma che pensano che siamo tutti dei bebè.
sull'autostrada ci dicono di fermarci se abbiamo sonno: perchè ce lo devono dire loro se siamo stanchi di guidare?
ci fanno sentire imbecilli, è questo che vogliono, un plagio quotidiano delle menti e devo dire che a v olte ci riescono , purtroppo.
secondo me si sta perdendo il controllo della realtà: la tv è solo spazzatura, basta vedere scodinzolini che fa il portavoce del padrone.
ma che pensano che siamo tutti dei bebè.
sull'autostrada ci dicono di fermarci se abbiamo sonno: perchè ce lo devono dire loro se siamo stanchi di guidare?
ci fanno sentire imbecilli, è questo che vogliono, un plagio quotidiano delle menti e devo dire che a v olte ci riescono , purtroppo.
@ Anonimo
Ti ho risposto in facebook ;-)
@ yellow
Corretta osservazione. Quegli avvertimenti in autostrada servono -dicono loro- per dimostrare che ci si prende cura dell'automobilista, in realtà sono consigli per imbecilli. Perché non ci segnalano il fatto che le autostrade sono già state pagate da un bel pezzo e che continuiamo a pagarle lo stesso?
Non so se c'entra: a me viene in mente ogni volta che comunicano le notizie sugli aumenti del carburante, subito segue il solito documentario di repertorio su come consumare meno ( accellerare/frenare con moderazione, pulisci il filtro dell'aria, spegni il condizionatore, chiudi i finestrini).
Gli italiani hanno il filtro dell'aria sterile.
@ Jinocchio
C'entra eccome. Tutti dovrebbero fare come te e chiedersi il perché della disposizione delle notizie in scaletta, oltre che comprendere la scelta delle medesime e come vengono date. Insomma, in tv non c'è mai niente di scontato. Ogni cosa è terribilmente calcolata. Si tratta di soldi, molti soldi e potere.
@anonimo
Si chiama effetto traino: tutti vedono il tg, il tg parla di cosa ci sarà dopo, molti rimangono a vedere che c'è dopo.
In anni ahimè ormai lontani Umberto Eco scrisse un saggio, "Apocalittici o integrati" - lo ricorderete - in cui, nella diatriba tra coloro che sostenevano la nocività del mezzo televisivo e quelli che ne enfatizzavano l'utilità, assumeva una terza posizione: la TV può essere dannosa o meno, dipende dall'atteggiamento critico del fruitore. Ecco, secondo me il problema è che abbiamo devoluto troppo della nostra vita e della nostra intelligenza a "gestori esterni": la "Tata RAI", l'uomo forte al Governo, il brunetta che mette a posto i fannulloni, il google che ci deve proteggere dai video fetenti che noi stessi carichiamo (se no, arrestiamo google!), etc. etc.
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