
Diciamolo subito, il bambino non sa ancora neanche parlare, ma gli hanno già imposto un nome e una religione (Yeabsera = dono di dio), hanno già stabilito chi comanda e chi dovrà comandarlo. Gli troveranno una nazione, a qualunque costo, e a tale scopo le autorità (ma chi di preciso?) andranno a vedere quale bandiera sventolava sul barcone o, in mancanza di bandiere, i despoti saranno disposti persino a controllare il numero di matricola del motore pur di dare a questo bimbo una nazionalità, un padrone, delle leggi artificiali e vessatorie. Guai a coloro che non hanno patrie! Non possono e non devono esistere -secondo loro- persone libere.
Ma qualunque sia la nazionalità di Yeabsera, c'è da sperare che questo bimbo, crescendo, impari a conoscere davvero l'anarchia, allontanandosi il più possibile dai pregiudizi che gli stessi Stati creano ad hoc sull'anarchia per riempire la testa dei cittadini di menzogne e di terrore.
Poche storie, questo bimbo, qualunque bandiera gli venga marchiata addosso, rimarrà sempre un anarchico di fatto e persino di diritto (sberleffo alle leggi statali). E Yeabsera sarà un buon anarchico. Viva Yeabsera! Viva la Libertà! Viva l'anarchia!
3 commenti:
Se voi sapeste quanti storici dell'arte,impreparati gravemente
si fan chiamare cosi!
Questo è un paese distrutto ormai.
Ma noi che cosa opponiamo,niente.
Sento molto,sulla pelle Appartenenza.
Che c'entrano gli storici dell'arte? Comunque, che sia un Paese distrutto, lo è eccome. Noi proponiamo la politica dell'eguaglianza e della libertà, della giustizia e della fratellanza. Leggi il programma anarchico di Malatesta. Trovi il banner nella colonna di destra.
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