I sistemi statali arrecano solo gravi danni al popolo e profonde ingiustizie. Gli Stati vanno sostituiti con i meccanismi di autogoverno del popolo, in un quadro di orizzontalità e solidarietà che non contempli alcuna autorità superiore o gerarchia. Si tratta di organizzare confederazioni cooperanti, reticolari, in cui la produzione, la gestione e lo scambio delle risorse è appannaggio esclusivo del popolo, senza capi. Laddove questo si è già realizzato, il popolo ha vissuto nel benessere e nella pace. Il federalismo anarchico è una realtà che però nessuno conosce poiché gli Stati fanno in modo di nascondere i progetti politici libertari. E ci riescono.
Colin Ward (foto), nel suo libro 'Anarchia come organizzazione', elenca e descrive queste realtà già attuate, riportando fedelmente le felici dichiarazioni dei cittadini che le hanno vissute. Colin Ward dimostra, anche lui, che l'anarchia non è caos e che, anzi, l'anarchia si manifesta più spesso di quanto si possa immaginare, ogni giorno, in tante cose. Quando ad esempio noi, singoli cittadini o libere associazioni di cittadini, aiutiamo concretamente la Somalia, il popolo di Gaza, o altre comunità in difficoltà, inviando soccorsi e cibo e medicinali, stiamo vivendo l'anarchia, cioè quel sistema di solidarietà reticolare che non ha alcun bisogno di capi e di polizie, bensì di una morale naturale e umana che non può concepire deleghe, poiché vive già purissima nella coscienza di ognuno. Delegare la nostra morale vuol dire anche contaminarla, quindi comprometterla.
Colin Ward (foto), nel suo libro 'Anarchia come organizzazione', elenca e descrive queste realtà già attuate, riportando fedelmente le felici dichiarazioni dei cittadini che le hanno vissute. Colin Ward dimostra, anche lui, che l'anarchia non è caos e che, anzi, l'anarchia si manifesta più spesso di quanto si possa immaginare, ogni giorno, in tante cose. Quando ad esempio noi, singoli cittadini o libere associazioni di cittadini, aiutiamo concretamente la Somalia, il popolo di Gaza, o altre comunità in difficoltà, inviando soccorsi e cibo e medicinali, stiamo vivendo l'anarchia, cioè quel sistema di solidarietà reticolare che non ha alcun bisogno di capi e di polizie, bensì di una morale naturale e umana che non può concepire deleghe, poiché vive già purissima nella coscienza di ognuno. Delegare la nostra morale vuol dire anche contaminarla, quindi comprometterla.
4 commenti:
Salve, volevo sapere se ad oggi esiste una società organizzata in questo modo?
Le comunità anarchiche ci sono, ci sono sempre state e ci saranno. Ce ne sono anche in Italia. Ultimamente però si parla di Christiania, in Danimarca, su youtube ci sono anche i filmati. Sono società autogovernate, senza gerarchia e senza sbirraglia dove, quindi, non esistono reati o crimini e tutti sono sereni. I media censurano per ovvie ragioni. La questione adesso è fare in modo che questi centri si sviluppino e diventino una rete. A poco serve l'anarchia concentrata in un solo luogo (se non per dare l'esempio, ma se studi l'anarchia senza pregiudizi ti rendi conto che di esempi ce ne sono a iosa, se proprio vuoi fare il san tommaso), l'anarchia deve essere una rete sociale cooperativa mondiale.
Urupia, in Puglia. Poi c'è Bussana Vecchia, villaggio di artisti in autogestione fin dal dopoguerra, anche se la zona è comunale (Sanremo). Ce ne saranno altre, ma a noi anarchici interessa ben poco toccare con mano, perché abbiamo fiducia nel nostro pensiero. La maggior parte della gente, invece, nonostante l'evidenza e tutte le prove del mondo, rimane rinchiusa nella gabbia (e trascina tutti gli altri dentro). Aprite gli occhi e abbiate fiducia nell'anarchia.
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