L'armonia, la perfezione della Natura, con i suoi ritmi, le sue regole, i suoi paradigmi. I respiri del tempo, le forme geometriche e quelle solo apparentemente caotiche, come il reticolato delle ali delle libellule. Tutto risponde a un ordine, quello naturale, non costruito, non coercitivo. E' un ordine che tutti portiamo dentro, come sistole e diastole, non possiamo ignorarlo, ma soprattutto non possiamo sostituirlo (ma lo abbiamo fatto). E' l'ordine della vita che vuole espandere se stessa, è l'ordine anarchico, non artificiale, non imposto dagli uomini. E' quell'ordine che colpevolmente viene definito disordine da coloro che vogliono una società profondamente ingiusta e avviata alla cultura della morte. Definiscono disordine coloro che hanno imposto un altro tipo di ordine, il loro, estremamente violento, contro Natura. Anarchia è armonia, è vita, quella vita che abbiamo tutti dentro, impossibile ignorarla. Quando gli anarchici dicono che ogni individuo è anarchico, che nasce tale, non è un'iperbole o una fandonia, è realtà, è anche scienza. Chi ha studiato ne è a conoscenza, e sa anche che l'individuo, crescendo, perde la libertà in misura direttamente proporzionale alle regole che gli vengono imposte artificialmente dalle mille autorità (famiglia borghese o borghesista, scuola, enti locali, governi, stati, chiese...). Perde la libertà, fino a scordarsela del tutto, fino a credere che la libertà sia la sua stessa prigione.
Poi, sapete com'è, l'anarchia è un grande specchio, invita tutti a guardarsi nella propria coscienza. E lì dentro, nella coscienza, c'è la vera libertà, quella dell'essere umano in rapporto alle sole leggi che dovremmo tutti seguire, quelle universali della Natura. Difficile specchiarsi per alcuni, lo sappiamo. Ma è come uno stargate, la paura è solo iniziale, poi... la gioia di scoprire la libertà, quella di cui si è persa da tempo la conoscenza. Le sovrastrutture imposte da così troppo tempo hanno forgiato coscienze ormai deformate, incrostate di pseudo convinzioni, di borghesismi, di autoritarismi, di tutti quegli elementi artificiali che solitamente, scioccamente, si amano, si adorano, si inneggiano. Adorare lo Stato, che roba è?
Allora alcune persone non hanno neanche il coraggio di guardarsi dentro quello specchio, per scoprirsi in catene, temono questa loro immagine, che è la più vera. A priori, alcune persone preferiscono non sapere, voltano lo sguardo. E' come voltare la faccia di fronte ad un'aurora spettacolare, mai vista prima. Ma non ci vuole coraggio, ci vuole convinzione, ci vuole amore per se stessi, ci vuole un anelito di dignità. Dignità! Per alcune persone è molto difficile guardarsi dentro, a causa di una sorta di complesso che li rende vergognosi anche a se stessi, figuriamoci se in quel 'dentro' ci trovano la libertà (che implica il concetto di relazione armoniosa con il mondo). Ma è un peccato ignorare questa conoscenza.
La Natura e l'essere umano non sono due elementi separati, ben lo ha evidenziato anche il pittore anarchico Henri Matisse nel celebre dipinto 'La danse'. E' tutto in armonia, Uomo, Terra, Cosmo. E questa armonia è 'joie de vivre' (diceva Matisse), perché l'anarchia è cultura della vita, contro quella della morte, è 'Armonia cosmica'. Non si può ignorare questo. Così si spiega uno dei cardini dell'ideale anarchico che è la tutela dell'ambiente e il rispetto di qualsiasi ordine naturale (di cui l'essere umano fa parte), tutela della biodiversità. L'anarchia, come la Natura, non contempla l'artificio umano dei confini nazionali, li rifiuta, come il percorso naturale del fiume rifiuta gli argini di cemento.
L'anarchia contempla invece un mondo che si compone di bioregioni. Ed è profondamente sciocco, osservando le cose dal punto di vista anarchico e della Natura, rincorrere fasi ideali di patrie nazionali, di sangue versato a loro difesa, di popoli divisi in mille modi, di razzismi, di superiorità 'rispetto a' sempre presunte. Tutta roba costruita, artificiale, imposta ai popoli per gli interessi esclusivi di qualche individuo, di qualche oligarchia. Ed è anche stupido continuare a pensare la propria vita in maniera militare, gerarchica, dove se stai in riga ti dicono 'bravo sei maturo e responsabile', mentre se poggi il piede fuori dal loro ordine sei fottuto, entrano in scena le 'forze dell'ordine', appunto. Tutte queste sovrastrutture imposte, fatte passare come buone regole, assolute e necessarie, hanno coperto e ucciso il senso stesso della vita e del nostro rapporto armonioso con la Natura.
L'anarchia ha regole. L'anarchia è ordine. L'anarchia è vita, libertà vitale e naturale. Ci hanno coperti di menzogne, contnuano a farlo, è il loro mestiere e non possono farne a meno, pena la loro estinzione e la ri-adozione dell'ordine naturale delle cose. Finirebbero i privilegi, finirebbero gli sfruttamenti, le ingiustizie, i crimini, le guerre, i razzismi, finirebbero i confini e le bandiere, le vere violenze, le coercizioni. Tutto si rimetterebbe a posto, com'era, come dovrebbe essere, come Natura vuole. Non ci sarebbero percorsi obbligati, se non quelli che l'ordine naturale suggerisce ai bisogni delle comunità che decidono in libero accordo. Non possono permetterlo, e allora mentono, blaterano di 'sicurezze' e inventano paure per imporre le loro leggi, imboniscono costantemente, è il loro mestiere. Anche loro hanno un ordine ed è preciso: lo Stato deve continuare a vivere, e per questa sopravvivenza il popolo va sottomesso e illuso. E' un ordine antico, risale a 3000 anni fa (vedi), quando le genti pacifiche e senza governi furono assoggetate anche attraverso l'inganno di leggi credute divine, consegnate da un ipotetico dio nelle mani del despota. Sovrastrutture. Ingessature. Gabbie. Liberiamocene.
Una brevissima nota a margine
Alcune persone sostengono che la natura dell'essere umano è troppo aggressiva per costruire un mondo solidale e senza governi. Essi ragionano per supposizioni e non sanno che proprio le costrizioni rendono l'Uomo aggressivo. Ci sono invece studi specifici su questo argomento che non lasciano spazi a supposizioni o ipotesi e che le smentiscono in maniera scientifica.
Non si dovrà confondere la natura dell'Uomo con il suo carattere, lo hanno detto molti studiosi tra cui Erich Fromm (vedi). La natura umana non è malvagia, non è violenta con se stessa; se lo fosse, ci saremmo estinti da un pezzo, e poi non si spiegherebbe l'esistenza di quei popoli che dimostrano una natura più pacifica di quella di altri popoli. Semmai -concludono gli studi dello psicanalista- è il carattere dell'Uomo ad essere stato modificato dal sistema statale e gerarchico, ed è diventato un carattere ormai allenato alla malvagità, ma che può essere 'guarito', rimodificato da un contesto nuovo, pacifico, cooperativo. Del resto, gli esempi di anarchia applicata non mancano per dimostrarlo. E anche ammettendo l'ipotesi (ipotesi) che in un mondo nuovo e pacifico possano ancora esserci sacche di aggressività, questo potrà mai giustificare il fatto di voler rimanere in un mondo tutto aggressivo come l'attuale?
Poi, sapete com'è, l'anarchia è un grande specchio, invita tutti a guardarsi nella propria coscienza. E lì dentro, nella coscienza, c'è la vera libertà, quella dell'essere umano in rapporto alle sole leggi che dovremmo tutti seguire, quelle universali della Natura. Difficile specchiarsi per alcuni, lo sappiamo. Ma è come uno stargate, la paura è solo iniziale, poi... la gioia di scoprire la libertà, quella di cui si è persa da tempo la conoscenza. Le sovrastrutture imposte da così troppo tempo hanno forgiato coscienze ormai deformate, incrostate di pseudo convinzioni, di borghesismi, di autoritarismi, di tutti quegli elementi artificiali che solitamente, scioccamente, si amano, si adorano, si inneggiano. Adorare lo Stato, che roba è?
Allora alcune persone non hanno neanche il coraggio di guardarsi dentro quello specchio, per scoprirsi in catene, temono questa loro immagine, che è la più vera. A priori, alcune persone preferiscono non sapere, voltano lo sguardo. E' come voltare la faccia di fronte ad un'aurora spettacolare, mai vista prima. Ma non ci vuole coraggio, ci vuole convinzione, ci vuole amore per se stessi, ci vuole un anelito di dignità. Dignità! Per alcune persone è molto difficile guardarsi dentro, a causa di una sorta di complesso che li rende vergognosi anche a se stessi, figuriamoci se in quel 'dentro' ci trovano la libertà (che implica il concetto di relazione armoniosa con il mondo). Ma è un peccato ignorare questa conoscenza.
La Natura e l'essere umano non sono due elementi separati, ben lo ha evidenziato anche il pittore anarchico Henri Matisse nel celebre dipinto 'La danse'. E' tutto in armonia, Uomo, Terra, Cosmo. E questa armonia è 'joie de vivre' (diceva Matisse), perché l'anarchia è cultura della vita, contro quella della morte, è 'Armonia cosmica'. Non si può ignorare questo. Così si spiega uno dei cardini dell'ideale anarchico che è la tutela dell'ambiente e il rispetto di qualsiasi ordine naturale (di cui l'essere umano fa parte), tutela della biodiversità. L'anarchia, come la Natura, non contempla l'artificio umano dei confini nazionali, li rifiuta, come il percorso naturale del fiume rifiuta gli argini di cemento.
L'anarchia contempla invece un mondo che si compone di bioregioni. Ed è profondamente sciocco, osservando le cose dal punto di vista anarchico e della Natura, rincorrere fasi ideali di patrie nazionali, di sangue versato a loro difesa, di popoli divisi in mille modi, di razzismi, di superiorità 'rispetto a' sempre presunte. Tutta roba costruita, artificiale, imposta ai popoli per gli interessi esclusivi di qualche individuo, di qualche oligarchia. Ed è anche stupido continuare a pensare la propria vita in maniera militare, gerarchica, dove se stai in riga ti dicono 'bravo sei maturo e responsabile', mentre se poggi il piede fuori dal loro ordine sei fottuto, entrano in scena le 'forze dell'ordine', appunto. Tutte queste sovrastrutture imposte, fatte passare come buone regole, assolute e necessarie, hanno coperto e ucciso il senso stesso della vita e del nostro rapporto armonioso con la Natura.
L'anarchia ha regole. L'anarchia è ordine. L'anarchia è vita, libertà vitale e naturale. Ci hanno coperti di menzogne, contnuano a farlo, è il loro mestiere e non possono farne a meno, pena la loro estinzione e la ri-adozione dell'ordine naturale delle cose. Finirebbero i privilegi, finirebbero gli sfruttamenti, le ingiustizie, i crimini, le guerre, i razzismi, finirebbero i confini e le bandiere, le vere violenze, le coercizioni. Tutto si rimetterebbe a posto, com'era, come dovrebbe essere, come Natura vuole. Non ci sarebbero percorsi obbligati, se non quelli che l'ordine naturale suggerisce ai bisogni delle comunità che decidono in libero accordo. Non possono permetterlo, e allora mentono, blaterano di 'sicurezze' e inventano paure per imporre le loro leggi, imboniscono costantemente, è il loro mestiere. Anche loro hanno un ordine ed è preciso: lo Stato deve continuare a vivere, e per questa sopravvivenza il popolo va sottomesso e illuso. E' un ordine antico, risale a 3000 anni fa (vedi), quando le genti pacifiche e senza governi furono assoggetate anche attraverso l'inganno di leggi credute divine, consegnate da un ipotetico dio nelle mani del despota. Sovrastrutture. Ingessature. Gabbie. Liberiamocene.
Una brevissima nota a margine
Alcune persone sostengono che la natura dell'essere umano è troppo aggressiva per costruire un mondo solidale e senza governi. Essi ragionano per supposizioni e non sanno che proprio le costrizioni rendono l'Uomo aggressivo. Ci sono invece studi specifici su questo argomento che non lasciano spazi a supposizioni o ipotesi e che le smentiscono in maniera scientifica.
Non si dovrà confondere la natura dell'Uomo con il suo carattere, lo hanno detto molti studiosi tra cui Erich Fromm (vedi). La natura umana non è malvagia, non è violenta con se stessa; se lo fosse, ci saremmo estinti da un pezzo, e poi non si spiegherebbe l'esistenza di quei popoli che dimostrano una natura più pacifica di quella di altri popoli. Semmai -concludono gli studi dello psicanalista- è il carattere dell'Uomo ad essere stato modificato dal sistema statale e gerarchico, ed è diventato un carattere ormai allenato alla malvagità, ma che può essere 'guarito', rimodificato da un contesto nuovo, pacifico, cooperativo. Del resto, gli esempi di anarchia applicata non mancano per dimostrarlo. E anche ammettendo l'ipotesi (ipotesi) che in un mondo nuovo e pacifico possano ancora esserci sacche di aggressività, questo potrà mai giustificare il fatto di voler rimanere in un mondo tutto aggressivo come l'attuale?
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