Lo Stato e la religione hanno fatto davvero un ottimo lavoro. Il fascismo è ovunque, il fascismo è lo Stato, il fascismo vive in ogni piccola particella del quotidiano, nelle azioni e nei pensieri, nel modus operandi, nelle convinzioni, nel sistema culturale, nella propaganda permanente e subdola.
Cos'è il fascismo? Non è solo una divisa a piazza Venezia, fascismo è borghesizzazione di massa, è gerarchia in ogni cosa, è normalizzazione, omolagazione, consumismo, statalizzazione, bandiere e inni, leggi di Stato, confini nazionali, militarismo, patria recintata, razzismo.
Il fascismo vive e prospera in ogni 'io sono meglio di te', nei sette miliardi di kapò, nelle fazioni astiose che vengono a crearsi di conseguenza al sistema imposto. Il fascismo è quell'ignobile falsa morale costruita intorno alla naturale coscienza, ormai soffocata. Il fascismo è cultura dell'obbedienza all'autorità, di qualunque colore, di qualsiasi nomenclatura, in qualunque scuola, in qualunque ufficio, in qualunque condominio.
Il fascismo è il proverbio borghese, la forma borghese, il pensiero borghese, lo status simbol, il galateo, la deplorevole e idiota ricerca del quarto di nobiltà medievale, è il copiare e il non voler creare. Fascismo è controllo, schedatura, preconfezionamento, 'ordine' obbligato del fiume costretto negli argini artificiali, 'ordine' obbligato delle camicie di forza visibili e invisibili, concrete e mentali, è cultura della competizione nello sport e in ogni attività (in ogni attività), coercizione e violenza mascherate da 'diritto', è carta costituzionale di vuote parole e falsi precetti moralistici.
Il fascismo è regalare la propria vita e la propria dignità al partito di turno, al segretario di turno, al presidente di turno. Ma soprattutto il fascismo è trovare tutto questo assolutamente giusto, normale, responsabile, civile, 'democratico', è storcere il naso di fronte a queste parole, fare spallucce.
E ancora, il fascismo è scandalizzarsi per un atto di dignità rabbiosa di un oppresso, di un affamato, di un discriminato, di chi lo difende, e rimanere invece indifferenti alle armi esposte nelle vetrine, orgogliosi del pargolo che canta 'siam pronti alla morte', fieri delle parate militari, del 'primato nazionale', del PIL utilizzato per misurare l'essere umano, della coppa dei campioni e di un ridicolissimo scudetto.
Fascismo è lamentarsi dei soprusi e tuttavia continuare ciecamente a perpetuare il sistema con il voto. Il fascismo è la religione dello Stato e della chiesa. E no, il popolo non è cattolico, non è ebreo, non è buddista, non è induista, non è islamico, il popolo è ormai intimamente fascista e non sa neanche di esserlo. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro, lo Stato e la religione, con la loro propaganda. Il fascismo è veleno. Quanto veleno deve ancora bere l'umanità prima di accorgersi di essere quasi morta?
Cos'è il fascismo? Non è solo una divisa a piazza Venezia, fascismo è borghesizzazione di massa, è gerarchia in ogni cosa, è normalizzazione, omolagazione, consumismo, statalizzazione, bandiere e inni, leggi di Stato, confini nazionali, militarismo, patria recintata, razzismo.
Il fascismo vive e prospera in ogni 'io sono meglio di te', nei sette miliardi di kapò, nelle fazioni astiose che vengono a crearsi di conseguenza al sistema imposto. Il fascismo è quell'ignobile falsa morale costruita intorno alla naturale coscienza, ormai soffocata. Il fascismo è cultura dell'obbedienza all'autorità, di qualunque colore, di qualsiasi nomenclatura, in qualunque scuola, in qualunque ufficio, in qualunque condominio.
Il fascismo è il proverbio borghese, la forma borghese, il pensiero borghese, lo status simbol, il galateo, la deplorevole e idiota ricerca del quarto di nobiltà medievale, è il copiare e il non voler creare. Fascismo è controllo, schedatura, preconfezionamento, 'ordine' obbligato del fiume costretto negli argini artificiali, 'ordine' obbligato delle camicie di forza visibili e invisibili, concrete e mentali, è cultura della competizione nello sport e in ogni attività (in ogni attività), coercizione e violenza mascherate da 'diritto', è carta costituzionale di vuote parole e falsi precetti moralistici.
Il fascismo è regalare la propria vita e la propria dignità al partito di turno, al segretario di turno, al presidente di turno. Ma soprattutto il fascismo è trovare tutto questo assolutamente giusto, normale, responsabile, civile, 'democratico', è storcere il naso di fronte a queste parole, fare spallucce.
E ancora, il fascismo è scandalizzarsi per un atto di dignità rabbiosa di un oppresso, di un affamato, di un discriminato, di chi lo difende, e rimanere invece indifferenti alle armi esposte nelle vetrine, orgogliosi del pargolo che canta 'siam pronti alla morte', fieri delle parate militari, del 'primato nazionale', del PIL utilizzato per misurare l'essere umano, della coppa dei campioni e di un ridicolissimo scudetto.
Fascismo è lamentarsi dei soprusi e tuttavia continuare ciecamente a perpetuare il sistema con il voto. Il fascismo è la religione dello Stato e della chiesa. E no, il popolo non è cattolico, non è ebreo, non è buddista, non è induista, non è islamico, il popolo è ormai intimamente fascista e non sa neanche di esserlo. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro, lo Stato e la religione, con la loro propaganda. Il fascismo è veleno. Quanto veleno deve ancora bere l'umanità prima di accorgersi di essere quasi morta?
1 commento:
La penso più o meno allo stesso modo (praticamente condivido tutto, a parte il discorso sul voto e sulla Costituzione). Come mai non avete pubblicato il mio commento all'articolo "Un esempio di anarchia (un altro)"? Avrei voluto sapere cosa avrebbe risposto l'autore alla mia domanda.
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