martedì 8 marzo 2011

Io e mio nipote (10 anni)

- Che avete fatto a scuola oggi?
- Matematica, Educazione Fisica... poi abbiamo letto l'inno di Mameli.
- Ti è piaciuto l'inno?
- Sì è bello.
- ma l'insegnante ve lo ha spiegato?
- Sì.
- Ed è bello?
- Per me sì.
- Posso farti qualche domanda?
- (fa spallucce) Va bene.
- Sai la parte che dice 'dov'è la vittoria..?'
- Eh!
- Secondo te, chi è che cerca la vittoria?
- (Pensa) L'Italia?
- Esatto. Ma cercare la vittoria, secondo te, non vuole forse dire che bisogna vincere su qualcun altro?
- Eh sì!
- E chi dovrebbe essere questo 'qualcun altro'? Contro chi dovremmo vincere?
(pensa e comincia a capire)
- Coraggio, contro chi dovremmo vincere?
- (Titubante) Gli altri popoli?
- Esatto. E come fai a vincere su un altro popolo?
- Faccio la guerra.
- Fai la guerra a un altro popolo? Ma non ti hanno insegnato a scuola che siamo tutti uguali, tutti esseri umani?
- Sì.
- Non avete mai fatto il disegno del mondo con tutti i bambini intorno che si dànno la mano?
- Sì.
- E ti piace fare la guerra a un altro popolo?
- No.
- E adesso ti piace l'inno nazionale?
- No.

(I bambini capiscono l'anarchia meglio degli adulti, e spesso meglio degli insegnanti e... di qualcun altro).

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo post!

coscienza critica ha detto...

Merito del pargolo :-)

Aries 51 ha detto...

Perchè hanno ancora spazi non contaminati dalle bugie e dalle mezze verità degli adulti nella mente, spazi che usano per la fantasia e per il gioco.Spazi che perderanno grazie a noi, se non porremo attenzione.

coscienza critica ha detto...

@ Aries
Infatti! Ecco perché Giorgio Gaber scriveva la canzone 'non insegnate ai bambini'.
Ciao

nextlaboratory.com ha detto...

Il post è molto suggestivo e brillante, però vorrei esprimere un'opinione personalissima per carità! Non dobbiamo dimenticarci le radici del nostro inno, scritto in un momento critico, di conflitto e per l'appunto guerra...come tutti sappiamo. Molti inni nazionali hanno un'origine marziale che in tempo di pace andrebbe reinterpretata come unità e coesione....poi è vero le tue parole sottolineano la contraddizione che però non è irrisolvibile.

coscienza critica ha detto...

Là dove ci sono conflitti, lo Stato dà il peggio di sé. Gli inni sono nati per esaltare le presunte identità superiori degli gli Stati, delle Nazioni, delle bandiere, a prescindere dal momento storico e dalle vicissitudini belliche. Per conseguenza, ogni inno è una propaganda di morte e un annuncio di razzismo. Quando ci sarà un solo inno per tutti i popoli liberi del mondo, allora il suo testo non avrà alcun motivo di contenere messaggi sanguinari e razzisti.

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