Fermo restando che fin da quando si è cominciato a parlare di 2^ repubblica io non ho mai sopportato e capito tale definizione, oggi vorrei segnalare come in verità il gattopardo italico sia sempre più rampante e più vivo che mai. Dobbiamo anzitutto riconoscere che l'epoca dei malaffari di tangentopoli non si è MAI conclusa, anzi, come spiega bene il libro di Carlo Vulpio (Roba Nostra) il sistema di corruzione e di concussione si è affinato, si è evoluto e i principali responsabili della rovina dell'Italia ora continuano nel loro malefico intento, sedendo beati in Parlamento o rivestendo cariche istituzionali di prim'ordine.
Ora, mi pare ragionevole pensare che chiunque provi a scoperchiare questo pentolone -più grande di tangentopoli 1992- sia quantomeno 'sospeso dall'incarico' e questo perché ad ogni azione deve poter corrispondere una reazione, sta nella natura delle cose (ammesso e non concesso, ben inteso).
Ma cosa succede quando un giornalista come Vulpio (nella foto) decide di non buttar via due anni di impegno e di indagini, a causa di una telefonata? Beh, sicuramente non ci sarà più spazio per i suoi pezzi sul Corriere della Sera (quelli legati alla vicenda delle due procure), ma proprio in virtù di questo si sentirà più libero e continuerà a rivelarci, in altre sedi, i retroscena di questa mastodontica tangentopoli, erede naturale, consanguinea di primo grado di quella del '92.
Infatti Carlo oggi ci parla nel suo blog di alcune 'coincidenze' che si riferiscono a quei legami e intrecci occulti (grazie a Vulpio non più) che reggono gli attuali poteri in un gioco autoreferenziale di connivenze e di strategie autodifensive. E fa i nomi, Vulpio, ma noi di certo non lo sospenderemo.
Ma saranno davvero tutte coincidenze? Giudicate voi, cliccate QUI.
Ora, mi pare ragionevole pensare che chiunque provi a scoperchiare questo pentolone -più grande di tangentopoli 1992- sia quantomeno 'sospeso dall'incarico' e questo perché ad ogni azione deve poter corrispondere una reazione, sta nella natura delle cose (ammesso e non concesso, ben inteso).
Ma cosa succede quando un giornalista come Vulpio (nella foto) decide di non buttar via due anni di impegno e di indagini, a causa di una telefonata? Beh, sicuramente non ci sarà più spazio per i suoi pezzi sul Corriere della Sera (quelli legati alla vicenda delle due procure), ma proprio in virtù di questo si sentirà più libero e continuerà a rivelarci, in altre sedi, i retroscena di questa mastodontica tangentopoli, erede naturale, consanguinea di primo grado di quella del '92.
Infatti Carlo oggi ci parla nel suo blog di alcune 'coincidenze' che si riferiscono a quei legami e intrecci occulti (grazie a Vulpio non più) che reggono gli attuali poteri in un gioco autoreferenziale di connivenze e di strategie autodifensive. E fa i nomi, Vulpio, ma noi di certo non lo sospenderemo.
Ma saranno davvero tutte coincidenze? Giudicate voi, cliccate QUI.
Nessun commento:
Posta un commento