Per tutto il medioevo ed oltre, la figura del giullare, insieme a quella del buffone, è stata molto importante per la diffusione di notizie, poesie, novelle, canzoni, giochi di abilità manuale, invenzioni. Questi personaggi erano dei veri e propri mezzi di comunicazione di massa, molto spesso considerati meno importanti di un cavallo e sepolti in terra sconsacrata.
Sia i buffoni, sia i giullari erravano di corte in corte, in tutta europa e oltre, soprattutto seguendo il famoso Camino de Santiago, cioè il percorso dei pellegrini diretti a Santiago de Compostela, in Spagna. A volte partivano da Gerusalemme, altre volte vi ritornavano, passando per Roma e per la Provenza e in questo lungo percorso allietavano i banchetti dei sovrani, quando non si esibivano nelle piazze.
Erano attori professionisti, ma esiste un'enorme differenza tra buffone e giullare e questa differenza è stata fortemente voluta da un giullare, un certo Gerardo Riquier, spagnolo, il quale ottenne dal re di Spagna una patente che attestava questa differenza. Gerardo Riquier ritenne corretto distinguersi dai buffoni, poiché questi ultimi non erano trovatori, cioè non creavano le loro composizioni, ma le copiavano da altri. Invece i giullari trovavano da soli i versi, scrivevano opere originali, inventavano la musica. Insomma, il giullare era un vero cantautore ante-litteram, mentre il buffone soltanto un interprete, se non un plagiatore.
Benchè derisi, umiliati, percossi, i giullari e i buffoni sono stati coloro da cui è nato il volgare scritto, mischiando lingue diverse, adattando il linguaggio a seconda del territorio visitato. Da questo volgare, nacque poi una forma più nobile di linguaggio scritto che, in Italia, Dante elevò a lingua nazionale.
Sia i buffoni, sia i giullari erravano di corte in corte, in tutta europa e oltre, soprattutto seguendo il famoso Camino de Santiago, cioè il percorso dei pellegrini diretti a Santiago de Compostela, in Spagna. A volte partivano da Gerusalemme, altre volte vi ritornavano, passando per Roma e per la Provenza e in questo lungo percorso allietavano i banchetti dei sovrani, quando non si esibivano nelle piazze.
Erano attori professionisti, ma esiste un'enorme differenza tra buffone e giullare e questa differenza è stata fortemente voluta da un giullare, un certo Gerardo Riquier, spagnolo, il quale ottenne dal re di Spagna una patente che attestava questa differenza. Gerardo Riquier ritenne corretto distinguersi dai buffoni, poiché questi ultimi non erano trovatori, cioè non creavano le loro composizioni, ma le copiavano da altri. Invece i giullari trovavano da soli i versi, scrivevano opere originali, inventavano la musica. Insomma, il giullare era un vero cantautore ante-litteram, mentre il buffone soltanto un interprete, se non un plagiatore.
Benchè derisi, umiliati, percossi, i giullari e i buffoni sono stati coloro da cui è nato il volgare scritto, mischiando lingue diverse, adattando il linguaggio a seconda del territorio visitato. Da questo volgare, nacque poi una forma più nobile di linguaggio scritto che, in Italia, Dante elevò a lingua nazionale.
6 commenti:
E da Lui cosa inventeranno?
Senz'altro un buffone. Ma un buffone pericoloso, molto pericoloso.
Giuseppe Pantaleo
Intanto..hanno lanciato a Napoli la nuova moda ..la maglietta con scritto : I ♥ Papi!!!
In tutti i colori e in tutte le taglie!!
@ pia
Non lo so, pia, non lo so.
@ Giuseppe
Perciò nella figura ha il coltellaccio in mano.
@ Alidiluna
I napoletani sono creativi? Mah! Magari la fabbrica di quelle magliette è controllata da Berlusconi. va' a sapere!
Non so fino a che punto quelle magliette siano a suo favore, possono anche passare come una presa in giro negativa.
@ BibìeBibò
Hai ragione, bisogna vedere in che modo viene percepito il messaggio. Ognuno si dà la propria interpretazione. Comunque è sempre pubblicità per don silviuzzo.
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