A fronte della raffica di menzogne pronunciate da Tremonti in tv, ospite dell'Annunziata e secondo cui il governo è forte, è buono, è bello, è santo e durerà tutta la legislatura, la popolarità di Silvio Berlusconi è in calo. L'agenzia reuters parla di due punti percentuali perduti da gennaio a oggi, dal 51% al 49%. Non è difficile crederlo. Anzi, siamo pronti a scommettere che la percentuale sia ancora più bassa.
A dispetto dell'aggettivazione 'virtuale', il popolo della rete è più vicino alla realtà di quanto si possa immaginare. Tutta l'informazione presente sui siti, sui blog, sui canali di video-sharing, tracciano una realtà ben diversa da quanto appare in tv, una realtà cruda per il premier.
Una ricerca in rete, digitando ad esempio le parole 'protesta Berlusconi', offre una varietà imbarazzante di testimonianze che si contrappongono alla sbandierata e propagandata popolarità di don silviuzzo.
Sul versante scandali a luci rosse, abbiamo assistito all'ignobile comportamento censoreo del tg1 di Minzolini, quando invece tutto il mondo civile parla del caso barese, delle escort, delle feste a Palazzo Grazioli, delle Noemi... Ciò non ha giovato alla popolarità di Berlusconi e, probabilmente, qualche neurone sano gli italiani sembrano ancora possederlo e hanno capito che una condotta simile, da parte di un presidente del Consiglio, non può non coinvolgere anche il suo ruolo pubblico e istituzionale.
Insomma, il malcontento è evidente. Se la tv di regime facesse davvero vedere e sentire le sonore proteste dei cittadini in ogni uscita pubblica di Berlusconi, quest'ultimo avrebbe già da tempo rassegnato le proprie dimissioni. Invece, come da manuale del provetto manipolatore, la tv preferisce nascondere la realtà, allungando artificialmente la vita di questa farsa governativa (sondino mediatico).
Il G8 dell'Aquila sarà un banco di prova micidiale per il governo e per la sua tenuta. Già la censura è in atto a livello locale (fonte Miss Kappa), chissà cosa farà -o meglio, cosa non farà- la tv di regime nazionale a L'Aquila! Al G8 ci saranno i rappresentanti di quelle Nazioni che sicuramente esigeranno spiegazioni circa il comportamento di Berlusconi, perché, diciamolo, all'estero i cittadini sono più informati di noi, anche riguardo ai risvolti negativi che il nostro premier produce sulla politica, a livello europeo e mondiale. I cittadini del mondo attendono spiegazioni da Berlusconi. Cosa farà Silvio a L'Aquila? Parlerà con i giornalisti esteri? E se sì, la nostra tv ce ne darà conto? Oppure Minzolini & C. continueranno a lavorare di sondino, allungando la vita al sultano, ma accorciando a noi la visione sulla realtà? In tal caso, ci vedremo tutti su internet.
A dispetto dell'aggettivazione 'virtuale', il popolo della rete è più vicino alla realtà di quanto si possa immaginare. Tutta l'informazione presente sui siti, sui blog, sui canali di video-sharing, tracciano una realtà ben diversa da quanto appare in tv, una realtà cruda per il premier.
Una ricerca in rete, digitando ad esempio le parole 'protesta Berlusconi', offre una varietà imbarazzante di testimonianze che si contrappongono alla sbandierata e propagandata popolarità di don silviuzzo.
Sul versante scandali a luci rosse, abbiamo assistito all'ignobile comportamento censoreo del tg1 di Minzolini, quando invece tutto il mondo civile parla del caso barese, delle escort, delle feste a Palazzo Grazioli, delle Noemi... Ciò non ha giovato alla popolarità di Berlusconi e, probabilmente, qualche neurone sano gli italiani sembrano ancora possederlo e hanno capito che una condotta simile, da parte di un presidente del Consiglio, non può non coinvolgere anche il suo ruolo pubblico e istituzionale.
Insomma, il malcontento è evidente. Se la tv di regime facesse davvero vedere e sentire le sonore proteste dei cittadini in ogni uscita pubblica di Berlusconi, quest'ultimo avrebbe già da tempo rassegnato le proprie dimissioni. Invece, come da manuale del provetto manipolatore, la tv preferisce nascondere la realtà, allungando artificialmente la vita di questa farsa governativa (sondino mediatico).
Il G8 dell'Aquila sarà un banco di prova micidiale per il governo e per la sua tenuta. Già la censura è in atto a livello locale (fonte Miss Kappa), chissà cosa farà -o meglio, cosa non farà- la tv di regime nazionale a L'Aquila! Al G8 ci saranno i rappresentanti di quelle Nazioni che sicuramente esigeranno spiegazioni circa il comportamento di Berlusconi, perché, diciamolo, all'estero i cittadini sono più informati di noi, anche riguardo ai risvolti negativi che il nostro premier produce sulla politica, a livello europeo e mondiale. I cittadini del mondo attendono spiegazioni da Berlusconi. Cosa farà Silvio a L'Aquila? Parlerà con i giornalisti esteri? E se sì, la nostra tv ce ne darà conto? Oppure Minzolini & C. continueranno a lavorare di sondino, allungando la vita al sultano, ma accorciando a noi la visione sulla realtà? In tal caso, ci vedremo tutti su internet.
Clicca sul bannerino qui in basso per vedere l'ultima, vibrante e appassionata protesta nei riguardi di Berlusconi, in visita a Viareggio, in occasione del disastro ferroviario. Berlusconi afferma che la protesta sia stata organizzata dalla sinistra. Noi, al contrario, crediamo che gli sparuti, vergognosi applausi, siano stati organizzati da lui.
2 commenti:
Gli applausi li ha messi il Minzo prendendoli da un concerto di MJ, ahah
@ Danx
HAHAHAHAH :-) Non mi stupirebbe!
Posta un commento