Ci sono vari tipi di topi: quelli di campagna, quelli di città, quelli dei granai, quelli di fogna. Poi ci sono anche i topi d'albergo, ma questi rodono soltanto le serrature delle porte.
Oggi parliamo dei topi di fogna, altrimenti detti ratti o, più gergalmente, pantegane. Non importa il modo in cui li chiami, questi abitano le fogne delle città e sguazzano beati nei liquami maleodoranti.
Il topo di fogna è nero, sempre unto, come se avesse perennemente il gel o la brillantina, la stessa che si usava negli anni '30.
Il topo di fogna è la sola tipologia di roditore che porta malattie infettive come il tifo e la peste; tende a nascondersi, ma è aggressivo, probabilmente perché si rende conto di essere un parassita della società. Attacca senza alcun prerequisito culturale, nel senso che non ha capacità di riconoscere quando un essere vivente è più forte e intelligente di lui.
Alcune mutazioni genetiche, nel corso degli anni, hanno trasformato certe sue prerogative che, comunque, non hanno modificato le peculiarità specifiche. Ad esempio, alcuni scienziati ricercatori hanno stabilito con certezza la presenza di striature verdi sul manto nero. Si ritiene che queste striature caratterizzino quegli esemplari preposti all'attività di ricatto nei confronti del capo branco.
La presenza dei topi di fogna negli agglomerati urbani ha subìto variazioni anche consistenti; questo a causa della presenza o assenza nel tessuto sociale di feroci cacciatori che al grido di 'tornate nelle fogne' sono riusciti, in anni passati, ad allontanare ogni rischio di infezione da topo di fogna. Tuttavia, alloggiato nelle cloache per anni, il topo di fogna approfitta dell'atmosfera sotterranea (come nelle originarie riunioni massoniche) per ripristinare i suoi piani d'attacco.
Attualmente, il topo di fogna lo si può scorgere a livello stradale, nelle piazze (soprattutto quelle con gli obelischi), nei luoghi di ritrovo giovanili, sui prati. Se ne è scorta la presenza anche nei palazzi di Giustizia e persino nelle scuole. E' una piaga sociale che, paradossalmente, viene accolta favorevolmente dalla principale ditta di derattizzazione che ha come slogan 'siamo incisivi'.
La popolazione appare priva di difese e rischia, oggi più che mai, un contagio capillare. Ma i media tendono a rassicurare, anche perché pare non si voglia mettere in commercio il vaccino specifico contro il topo di fogna.
Oggi parliamo dei topi di fogna, altrimenti detti ratti o, più gergalmente, pantegane. Non importa il modo in cui li chiami, questi abitano le fogne delle città e sguazzano beati nei liquami maleodoranti.
Il topo di fogna è nero, sempre unto, come se avesse perennemente il gel o la brillantina, la stessa che si usava negli anni '30.
Il topo di fogna è la sola tipologia di roditore che porta malattie infettive come il tifo e la peste; tende a nascondersi, ma è aggressivo, probabilmente perché si rende conto di essere un parassita della società. Attacca senza alcun prerequisito culturale, nel senso che non ha capacità di riconoscere quando un essere vivente è più forte e intelligente di lui.
Alcune mutazioni genetiche, nel corso degli anni, hanno trasformato certe sue prerogative che, comunque, non hanno modificato le peculiarità specifiche. Ad esempio, alcuni scienziati ricercatori hanno stabilito con certezza la presenza di striature verdi sul manto nero. Si ritiene che queste striature caratterizzino quegli esemplari preposti all'attività di ricatto nei confronti del capo branco.
La presenza dei topi di fogna negli agglomerati urbani ha subìto variazioni anche consistenti; questo a causa della presenza o assenza nel tessuto sociale di feroci cacciatori che al grido di 'tornate nelle fogne' sono riusciti, in anni passati, ad allontanare ogni rischio di infezione da topo di fogna. Tuttavia, alloggiato nelle cloache per anni, il topo di fogna approfitta dell'atmosfera sotterranea (come nelle originarie riunioni massoniche) per ripristinare i suoi piani d'attacco.
Attualmente, il topo di fogna lo si può scorgere a livello stradale, nelle piazze (soprattutto quelle con gli obelischi), nei luoghi di ritrovo giovanili, sui prati. Se ne è scorta la presenza anche nei palazzi di Giustizia e persino nelle scuole. E' una piaga sociale che, paradossalmente, viene accolta favorevolmente dalla principale ditta di derattizzazione che ha come slogan 'siamo incisivi'.
La popolazione appare priva di difese e rischia, oggi più che mai, un contagio capillare. Ma i media tendono a rassicurare, anche perché pare non si voglia mettere in commercio il vaccino specifico contro il topo di fogna.
6 commenti:
Ogni riferimento a fatti, soggeti o cose È puramente consapevole. Ciao.
Ciao! Volevo chiederti se potevo mettere il tuo blog nei miei link? Fammi sapere.
@ River
Certo.
@ Marco
Non vedo il motivo per cui tu non possa fare ciò. Grazie e ciao :-)
attenzione gente, meditate , meditate
Azzeccata metafora, complimenti.
:-))
@ yellow
E che sia una meditazione proficua
@ hola
Grazie :-)
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