domenica 21 novembre 2010

Una citazione da Alexandre Harzen che ci fotografa

Quando il 27 aprile 1894 l'anarchico Emile Henry venne condotto in carcere dopo aver vendicato la morte di Auguste Vaillant, ebbe anche modo di leggere un libro del filosofo russo Alexandre Harzen, anche questi anarchico (nella foto), che ha lasciato un'impronta assai profonda negli animi impegnati nella lotta socialista per l'eguaglianza sociale di fine Ottocento. Il libro di Harzen che ha come titolo 'Dall'altra sponda' è stato quindi oggetto di spunto per Henry, per i suoi aforismi, prima di essere condotto sulla ghigliottina. Fra questi aforismi e pensieri ne prendiamo uno che ci sembra la fotografia esatta dell'indole degli italiani, Henry quindi cita Harzen, il quale si riferiva ai francesi. Citiamo testualmente:
'I francesi non possono liberarsi dall’idea dell’organizzazione monarchica; hanno la passione della polizia e dell’autorità; ogni francese è nell’intimo un commissario di polizia; egli ama l’allineamento e la disciplina; tutto ciò che è indipendente, individuale, lo irrita; comprende l’uguaglianza solamente come livellamento e si sottomette volentieri all’arbitrio della polizia purché tutti vi si sottomettano. Mettete un gallone sul cappello di un francese ed egli diventa un oppressore, comincia ad opprimere chiunque non porti quel grado: egli esige il rispetto nei confronti dell’autorità'.
Ci sembra una fotografia perfetta. Ma se Harzen si riferiva agli uomini francesi di fine Ottocento, cioè a quell'agglomerato di anime che, tra le altre cose, aveva fatto la Rivoluzione, la Comune di Parigi e quella di Marsiglia, figuriamoci cosa avrebbe detto nei riguardi dei bradipi italiani contemporanei?

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