Ho osservato i parchi (meglio dire zone attrezzate?) dove i bimbi vanno a giocare e ho fatto alcune riflessioni che posso riassumere nei seguenti punti:
1) sono inseriti a forza dentro il contesto urbano, sembrano realtà aliene, posticce, perché sono realizzazioni nate da un dovere, più che da una sentita e onesta esigenza.
2) sono aree standardizzate, con giochi standardizzati, colori standardizati, arredi standardizzati. Quasi tutto di plastica (il Comune risparmia e poi c'è la famosa parolina magica con cui si ammansisce da sempre ogni popolo e lo si convince a qualsiasi coercizione: la 'sicurezza').
3) non esiste possibilità creativa, ad esempio l'angolo dell'inventore di sogni (me lo sono inventato adesso), perciò i bambini fanno sempre le stesse cose, poche, solo quelle, e nell'ora che decidono i genitori, esattamente come avviene nella scuola regolare, normata e normalizzante.
4) i giochi sono improntati esclusivamente sull'azione fisica, sull'abilità fisica, sull'equilibrio fisico, sulla competizione fisica. Siamo di fronte all'apologia del culto machista e militaresco, espresso in chiave ludico-pediatrica. Ecco perché alcune bambine non giocano volentieri a quei giochi o tutt'al più si lasciano cullare dall'altalena (spesso rotta, sarà un caso?).
Alla fine ho pensato: manca solo il vigile in divisa che impone ai bimbi il percorso, il gioco con cui iniziare e quello con cui finire (sempre per la 'sicurezza', eh?).
Se è vero che attraverso il gioco i bambini imparano, allora fate voi 2+2. E nel pacchetto-istruzione, inseriteci poi anche la propaganda di Stato fatta di mostri feroci da combattere, di miniature riproducenti mezzi militari e soldati, di supereroi (leggi superuomini in cui potersi riconoscere oggi, per poterli votare domani), i film di azione (fisica), l'immagine della donna da usare esclusivamente come oggetto sessuale, e tutto il resto.
Portate i vostri figli in campagna e lasciateli liberi di creare i loro giochi, finché vi è possibile. Poi magari leggetevi QUESTO.
EDG
1) sono inseriti a forza dentro il contesto urbano, sembrano realtà aliene, posticce, perché sono realizzazioni nate da un dovere, più che da una sentita e onesta esigenza.
2) sono aree standardizzate, con giochi standardizzati, colori standardizati, arredi standardizzati. Quasi tutto di plastica (il Comune risparmia e poi c'è la famosa parolina magica con cui si ammansisce da sempre ogni popolo e lo si convince a qualsiasi coercizione: la 'sicurezza').
3) non esiste possibilità creativa, ad esempio l'angolo dell'inventore di sogni (me lo sono inventato adesso), perciò i bambini fanno sempre le stesse cose, poche, solo quelle, e nell'ora che decidono i genitori, esattamente come avviene nella scuola regolare, normata e normalizzante.
4) i giochi sono improntati esclusivamente sull'azione fisica, sull'abilità fisica, sull'equilibrio fisico, sulla competizione fisica. Siamo di fronte all'apologia del culto machista e militaresco, espresso in chiave ludico-pediatrica. Ecco perché alcune bambine non giocano volentieri a quei giochi o tutt'al più si lasciano cullare dall'altalena (spesso rotta, sarà un caso?).
Alla fine ho pensato: manca solo il vigile in divisa che impone ai bimbi il percorso, il gioco con cui iniziare e quello con cui finire (sempre per la 'sicurezza', eh?).
Se è vero che attraverso il gioco i bambini imparano, allora fate voi 2+2. E nel pacchetto-istruzione, inseriteci poi anche la propaganda di Stato fatta di mostri feroci da combattere, di miniature riproducenti mezzi militari e soldati, di supereroi (leggi superuomini in cui potersi riconoscere oggi, per poterli votare domani), i film di azione (fisica), l'immagine della donna da usare esclusivamente come oggetto sessuale, e tutto il resto.
Portate i vostri figli in campagna e lasciateli liberi di creare i loro giochi, finché vi è possibile. Poi magari leggetevi QUESTO.
EDG
4 commenti:
Ottimo. Hai centrato in pieno il problema.
Essendo anche amante dei cani, oltreché "padrone", estendo questo discorso sulla civiltà del ghetto (o universo concentrazionista) anche alle aree cani e a tutte le aree dedicate a qualcosa.
"La famosa parolina magica con cui si ammansisce da sempre e lo si convince a qualsiasi coercizione: la 'sicurezza'"...quant'e' vero...ma purtroppo ancora funziona
A Ravenna c'è un parco giochi dove i bambini imparano a seguire le norme della strada, perchè se non seguono le norme che sono imposte, poi crescono male e magari non trovano lavoro o finiscono in prigione
E certo! E' l'illusione di sempre, quella di far credere che siamo in pericolo e qualcuno (che è uguale a noi, spesso molto più idiota di noi) ci deve imporre le regole per la nostra sicurezza. Ma vadano affanculo!
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