venerdì 9 settembre 2011

I parchi-gioco per i bambini? Parliamone

Ho osservato i parchi (meglio dire zone attrezzate?) dove i bimbi vanno a giocare e ho fatto alcune riflessioni che posso riassumere nei seguenti punti:
1) sono inseriti a forza dentro il contesto urbano, sembrano realtà aliene, posticce, perché sono realizzazioni nate da un dovere, più che da una sentita e onesta esigenza.
2) sono aree standardizzate, con giochi standardizzati, colori standardizati, arredi standardizzati. Quasi tutto di plastica (il Comune risparmia e poi c'è la famosa parolina magica con cui si ammansisce da sempre ogni popolo e lo si convince a qualsiasi coercizione: la 'sicurezza').
3) non esiste possibilità creativa, ad esempio l'angolo dell'inventore di sogni (me lo sono inventato adesso), perciò i bambini fanno sempre le stesse cose, poche, solo quelle, e nell'ora che decidono i genitori, esattamente come avviene nella scuola regolare, normata e normalizzante.
4) i giochi sono improntati esclusivamente sull'azione fisica, sull'abilità fisica, sull'equilibrio fisico, sulla competizione fisica. Siamo di fronte all'apologia del culto machista e militaresco, espresso in chiave ludico-pediatrica. Ecco perché alcune bambine non giocano volentieri a quei giochi o tutt'al più si lasciano cullare dall'altalena (spesso rotta, sarà un caso?).
Alla fine ho pensato: manca solo il vigile in divisa che impone ai bimbi il percorso, il gioco con cui iniziare e quello con cui finire (sempre per la 'sicurezza', eh?).
Se è vero che attraverso il gioco i bambini imparano, allora fate voi 2+2. E nel pacchetto-istruzione, inseriteci poi anche la propaganda di Stato fatta di mostri feroci da combattere, di miniature riproducenti mezzi militari e soldati, di supereroi (leggi superuomini in cui potersi riconoscere oggi, per poterli votare domani), i film di azione (fisica), l'immagine della donna da usare esclusivamente come oggetto sessuale, e tutto il resto.
Portate i vostri figli in campagna e lasciateli liberi di creare i loro giochi, finché vi è possibile. Poi magari leggetevi QUESTO.
EDG

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4 commenti:

Bastian Contrario ha detto...

Ottimo. Hai centrato in pieno il problema.
Essendo anche amante dei cani, oltreché "padrone", estendo questo discorso sulla civiltà del ghetto (o universo concentrazionista) anche alle aree cani e a tutte le aree dedicate a qualcosa.

Anonimo ha detto...

"La famosa parolina magica con cui si ammansisce da sempre e lo si convince a qualsiasi coercizione: la 'sicurezza'"...quant'e' vero...ma purtroppo ancora funziona

Anonimo ha detto...

A Ravenna c'è un parco giochi dove i bambini imparano a seguire le norme della strada, perchè se non seguono le norme che sono imposte, poi crescono male e magari non trovano lavoro o finiscono in prigione

coscienza critica ha detto...

E certo! E' l'illusione di sempre, quella di far credere che siamo in pericolo e qualcuno (che è uguale a noi, spesso molto più idiota di noi) ci deve imporre le regole per la nostra sicurezza. Ma vadano affanculo!

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