L'energia sprigionata dall'attività cerebrale, in termini di intuizioni, idee, analisi... è infinitamente superiore a quella derivante dalla banale attività muscolare. E' il cervello che lo Stato teme. Il suo utilizzo critico.
Lo Stato, ogni giorno, ogni momento, attraverso le sue categoriche scelte e il suo accurato controllo su ogni attività dell'Uomo, pone argini alla coscienza critica e alla conoscenza di ognuno, censura costantemente tutti gli elementi utili alle persone per smascherare il suo gioco, la sua menzogna programmata. Lo Stato, la Propaganda 1, mette in circolo solo una piccola parte della conoscenza, quella che gli conviene, quella a lui innocua, quella sovente dettata, costruita ad hoc. Lo Stato pone veti, vaglia i contenuti, censura. E' la sua attività basilare. Deve difendersi così per sopravvivere.
TV, film, teatro, giornali, scuola, università, enciclopedie, mass-media in generale, tutto concorre a orientare in una sola e UNICA direzione il pensiero e le azioni dei cittadini.
Lo Stato ha paura degli anarchici, poiché questi hanno libero accesso ad altri materiali e compiono analisi politico-sociali che automaticamente smascherano l'inganno (e che inganno!). Ma tutti possono godere della conoscenza di questi altri materiali (filosofia, sociologia, pedagogia...), conoscendone l'esistenza. Gli anarchici frequentano la conoscenza tenuta espressamente nascosta, e di questa frequentazione lo Stato ne ha una fottutissima paura.
Allora lo Stato, per difendersi dal pericolo 'caduta-maschera e fine dei privilegi', non può far altro che divulgare pretestuosamente un sentimento di rancore nei confronti dell'anarchia e degli anarchici, inventando una serie di frottole che finiscono per costruire e alimentare pregiudizi. E infatti, quelli che circolano intorno agli anarchici sono solo pre-giudizi. Quali elementi hanno le persone per valutare veramente l'anarchismo, se questi elementi (autori, idee, programmi...) vengono tenuti nascosti e si divulgano solo idiozie e bugie al riguardo? Lo Stato ha persino paura di far scrivere sui suoi libri che Orwell, Zola, Tolstoj, Kafka, Garcia Lorca, Prévert, Matisse, Breton... e migliaia di altri intellettuali e artisti erano anarchici. Paura. Fottutissima paura. E chi ha paura è sostanzialmente fragile, e l'unico modo che ha per difendersi è mentire, comunque mentire, nascondere la verità, censurare, demonizzare.
Il cervello è più forte dei muscoli, gli anarchici lo sanno, lo Stato pure. Gli anarchici sanno che è un reato culturale propagandare ad esempio Hegel e nascondere agli studenti (elettorato da allevare) il suo diretto rivale intellettuale. Non cercate questo rivale nei libri di scuola, non lo troverete mai (al massimo qualche riga insignificante), perché le parole di Proudhon vibrano di libertà nella coscienza di ognuno e squarciano il velo della menzogna di Stato, quelle di Hegel assolutamente no.
Lo Stato, ogni giorno, ogni momento, attraverso le sue categoriche scelte e il suo accurato controllo su ogni attività dell'Uomo, pone argini alla coscienza critica e alla conoscenza di ognuno, censura costantemente tutti gli elementi utili alle persone per smascherare il suo gioco, la sua menzogna programmata. Lo Stato, la Propaganda 1, mette in circolo solo una piccola parte della conoscenza, quella che gli conviene, quella a lui innocua, quella sovente dettata, costruita ad hoc. Lo Stato pone veti, vaglia i contenuti, censura. E' la sua attività basilare. Deve difendersi così per sopravvivere.
TV, film, teatro, giornali, scuola, università, enciclopedie, mass-media in generale, tutto concorre a orientare in una sola e UNICA direzione il pensiero e le azioni dei cittadini.
Lo Stato ha paura degli anarchici, poiché questi hanno libero accesso ad altri materiali e compiono analisi politico-sociali che automaticamente smascherano l'inganno (e che inganno!). Ma tutti possono godere della conoscenza di questi altri materiali (filosofia, sociologia, pedagogia...), conoscendone l'esistenza. Gli anarchici frequentano la conoscenza tenuta espressamente nascosta, e di questa frequentazione lo Stato ne ha una fottutissima paura.
Allora lo Stato, per difendersi dal pericolo 'caduta-maschera e fine dei privilegi', non può far altro che divulgare pretestuosamente un sentimento di rancore nei confronti dell'anarchia e degli anarchici, inventando una serie di frottole che finiscono per costruire e alimentare pregiudizi. E infatti, quelli che circolano intorno agli anarchici sono solo pre-giudizi. Quali elementi hanno le persone per valutare veramente l'anarchismo, se questi elementi (autori, idee, programmi...) vengono tenuti nascosti e si divulgano solo idiozie e bugie al riguardo? Lo Stato ha persino paura di far scrivere sui suoi libri che Orwell, Zola, Tolstoj, Kafka, Garcia Lorca, Prévert, Matisse, Breton... e migliaia di altri intellettuali e artisti erano anarchici. Paura. Fottutissima paura. E chi ha paura è sostanzialmente fragile, e l'unico modo che ha per difendersi è mentire, comunque mentire, nascondere la verità, censurare, demonizzare.
Il cervello è più forte dei muscoli, gli anarchici lo sanno, lo Stato pure. Gli anarchici sanno che è un reato culturale propagandare ad esempio Hegel e nascondere agli studenti (elettorato da allevare) il suo diretto rivale intellettuale. Non cercate questo rivale nei libri di scuola, non lo troverete mai (al massimo qualche riga insignificante), perché le parole di Proudhon vibrano di libertà nella coscienza di ognuno e squarciano il velo della menzogna di Stato, quelle di Hegel assolutamente no.
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