Il 'valore aggiunto' progettato dal ministero dell'educazione e dal suo cane da guardia Invalsi, non è altro che un'astuta formula che nasconde l'orribile occhio giudicatore sulle condizioni socioeconomiche degli studenti, e anche sui voti dati dai docenti, i quali, se non forniranno ai presidi la prova provata di un (sedicente) progresso dello studente, verranno penalizzati economicamente, bollati come 'fannulloni' e infine anche licenziati. E siccome i progressi di uno studente, in questo tipo di scuola ancora di stampo fascista, vengono dimostrati sulla base dei voti (orribile metodo discriminatorio), anche un bambino capirebbe che ogni docente sarà portato ad alzare arbitrariamente i propri voti, a prescindere dal grado di effettivo progresso dell'alunno. Guardate, di questo imbroglio targato Invalsi ne parlavamo già nel 2009 (QUI).
Riguardo agli studenti, le prove Invalsi non soltanto rappresentano un test di appiattimento totale della personalità e della creatività che sono due dei baluardi della dignità di una persona che possa considerarsi tale, ma adesso con il 'valore aggiunto' gli studenti verranno catalogati in base alla ricchezza economica dei genitori e al loro posizionamento sociale. La discriminazione è grave, qui non si individuano e si esaltano le naturali differenze emotive e caratteriali degli individui, ma le differenze di classe (ricco/povero), come se la distinzione tra le classi sociali fossero condizioni date agli individui dalla Natura. Questa discriminazione, resa quindi pubblica, viene spacciata dallo Stato per 'valore'. Ecco a cosa serviva realmente la 'scheda genitori' dell'Invalsi, ma certamente a suo tempo le istituzioni avevano presentato questa schedatura del genitore come una cosa bella e giusta. Mai fidarsi!
Riguardo ai docenti, come già detto, essi dovranno evitare di essere considerati improduttivi, fannulloni, perciò saranno costretti ad alzare i voti il più possibile. Ma da chi saranno costretti ad agire in siffatto modo? Soltanto dalla loro paura di finire con uno stipendio decurtato o licenziati? No, essi saranno sottoposti alle pressioni più o meno velate dei presidi (accade da tempo), ai loro ricatti. Perché un preside dovrebbe ricattare un insegnante? Perché i presidi guadagnano soldi in più se dimostrano che la loro scuola sforna bravi studenti. Capito? I presidi lavorano come se fossero in un'azienda dove esiste un premio di produzione, un extra chiamato 'retribuzione di risultato'. Tale mercimonio fatto sulla pelle degli studenti e degli insegnanti è lontanissimo anni luce dal concetto stesso di 'educazione' e di 'etica dell'insegnamento', anzi, non c'entra proprio niente, è una logica aziendale e aberrante anche quando è attuata nelle stesse aziende.
Come può essere tradotto il tutto? Qual è lo scopo di tutto? Lo scopo è di natura politica ed economica, e non ha nulla a che vedere con l'istruzione e la conoscenza. In prima analisi è evidente che la classificazione degli studenti (ricco - povero) e dei docenti (produttivo - improduttivo) serva a creare quelle divisioni classiste care e necessarie a chi vuole governare ('divide et impera') e appartengono alle logiche razziali di ogni istituzione gerarchica e gerarchizzante, di cui la madre è ovviamente lo Stato. La discriminazione è da sempre un'arma del potere costituito. La discriminazione porta alla politica dello sfruttamento e al ricatto con il quale fare buoni affari sulla pelle dei sudditi. Sul piano economico, lo Stato guadagna denaro sonante dal decurtamento degli stipendi dei docenti considerati improduttivi. Non parliamo se i docenti vengono licenziati, abbiamo visto che per incassare 8 miliardi lo Stato ha ritenuto doveroso licenziare almeno 120 mila docenti. Ma cosa aspettarci da uno Stato che pone il capitale come unico obiettivo senza mai aver considerato la persona e le sue esigenze?
Per fortuna, in Italia e in tutto il mondo si sta reagendo a questo tipo di 'educazione scolastica'. Esistono ben altre scuole dove si insegna l'umanità, il rispetto degli altri, la solidarietà, l'autonomia dell'individuo. E' la pedagogia libertaria, la più avanzata al mondo che sta prendendo piede, quella che lo Stato nasconde (ovvio) ai suoi stessi insegnanti. Diamole spazio. Gli studenti e i docenti non sono merce di scambio per i malaffari della corporation statale. Lo Stato è il problema, non la soluzione!
Soldi pubblici ai presidi in cambio di facili promozioni.
La 'scheda genitori' rifiutata da due genitori.
Un articolo di Repubblica.
Etichetta: INVALSI
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